Menu principale:
Attività di ricerca nella Riserva Naturale Regionale Foce Volturno -
Sergio Scebba e Silvia Capasso
PREMESSA
Le competenze assegnate dalla Regione Campania all'Ente Riserve Naturali Regionali per la promozione della ricerca scientifica e dell'educazione ambientale richiedono indagini approfondite per valutare lo stato di salute dell'ambiente naturale, evidenziare l'importanza naturalistica di un'area, diagnosticare i problemi ed individuare le iniziative miranti all'attivazione di un sistema idoneo di monitoraggio ambientale.
L'attività di cattura ed inanellamento, insieme con i censimenti mediante osservazioni, rappresentano delle metodologie che consentono di effettuare dei campionamenti rappresentativi, nell'ambito di categorie dimensionali, delle specie presenti in una determinata area. Operando in diverse fasi stagionali si possono ottenere informazioni sulla struttura e sulla dinamica delle popolazioni ornitiche, in modo da valutare le variazioni che intervengono nella composizione della comunità stessa. Queste metodologie offrono inoltre l'opportunità di raccogliere un'elevata quantità di informazioni di carattere demografico, morfometrico e fisiologico. Questi dati consentono di individuare la presenza di popolazioni geografiche diverse e di valutare le condizioni fisiche dei singoli soggetti nelle varie fasi del ciclo annuale. In questo modo è possibile identificare l'origine geografica e le condizioni ecologiche dei popolamenti che si intende esaminare ai fini della conservazione della biodiversità in aree di particolare importanza ornitologica.
La fascia litoranea della Piana del Volturno, dalla foce del fiume fino al lago di Patria, costituisce un vasto ecosistema naturale che necessita di adeguata tutela, valorizzazione e di oculate azioni di recupero. Il Gruppo Inanellamento Limicoli ha già dato un forte impulso allo studio della biodiversità conducendo qualificate ricerche sulla comunità ornitica presente in quest'area mediante campagne di inanellamento e di osservazioni per un monitoraggio a lungo termine dei movimenti migratori pre-
L'importanza dei dati raccolti costituisce un forte stimolo a proseguire gli studi sulla componente avifaunistica presente nella Riserva Naturale Foce Volturno-
Le analisi valutano soprattutto le relazioni esistenti tra gli elementi specifici delle comunità ornitiche, nonché tra questi e le attività umane (alterazioni ambientali, sfruttamento turistico, ecc.). Dalla consultazione dei risultati ottenuti è possibile ottenere un quadro dettagliato della ricchezza di specie ornitiche che può essere considerata una delle misure dirette della biodiversità in modo da valutare lo stato di salute dell'ambiente naturale in cui si è operato, evidenziare l'importanza naturalistica dell'area nonostante le rilevanti modificazioni indotte dalle opere umane, diagnosticare i problemi ed individuare le iniziative miranti all'attivazione di un sistema idoneo di monitoraggio ambientale, nonché di tutela ambientale e di valorizzazione naturalistica.
Va infine precisato che il progetto si collega alla individuazione di ambienti naturali degni di tutela (Direttiva Habitat 92/43/C.E.E. del 21-
OBIETTIVI DELLA RICERCA
La ricerca viene condotta allo scopo di svolgere uno studio approfondito nella Riserva Naturale Foce Volturno-
Insieme a questi obiettivi vengono anche esaminati una serie di aspetti legati all'ecologia delle popolazioni presenti:
1 -
2 -
3 -
4 -
AREA DI STUDIO
La Riserva Naturale Foce Volturno-
L'intero litorale, nei vari tratti, presenta caratteristiche molto differenti, soprattutto dal punto di vista ecologico. Infatti si osserva una diversificazione ecologica piuttosto pronunciata: si passa dalla duna embrionale (laddove rimane), alla duna consolidata ed alla macchia mediterranea vera e propria, alla pineta dove si sta lentamente osservando la sostituzione naturale del Quercus ilex
Foce Volturno
L'area, denominata "I Variconi" (Long.E 13°56'; Lat.N 41°02'), è localizzata nel comune di Castelvolturno in provincia di Caserta (Tavoletta I.G.M.171 II SE), presenta un'estensione di circa 50 ha e dal 1993 fa parte della Riserva Naturale. Situata sulla sinistra orografica della foce del fiume Volturno, è caratterizzata dalla presenza di due stagni costieri salmastri divisi da un terrapieno artificiale che consente l'accesso alla spiaggia. Tale zona è delimitata a Nord dal fiume Volturno, a Sud dalla zona turistica denominata "Pineta Grande", ad Est (con dei coltivi) dalla recinzione di una parte dell'area palustre per la dislocazione di impianti radar e ad Ovest dalla linea di costa. Le acque di questi stagni sono salmastre; esse derivano in parte da infiltrazioni di origine marina, in parte dalla foce del fiume attraverso canali artificiali ed in parte dagli apporti meteorici strettamente legati agli andamenti stagionali.
La vegetazione dei Variconi è rappresentata da fitocenosi che generalmente caratterizzano gli ambienti salmastri; la zona palustre, dove le specie vegetali hanno le radici costantemente sommerse anche nel periodo estivo, è caratterizzata dalla massiccia presenza di Phragmites australis; la zona semi-
L'area è di estremo interesse naturalistico e costituisce l'ultima zona umida di estuario fluviale naturale rimasta tra i laghi costieri del Parco Nazionale del Circeo ed il litorale calabro.
Foce Regi Lagni
L'area, situata alla foce del canale Regi Lagni (Long. E 13°58'; Lat. N 40°59'), è localizzata nel comune di Castelvolturno in provincia di Caserta (Tavoletta I.G.M. 171 II SE). In questa zona vi sono formazioni vegetali più o meno estese in un sufficiente stato di conservazione dove si osservano le specie della macchia mediterranea che rendono la duna progressivamente sempre più d'aspetto consolidato. La prima associazione vegetale che si ritrova è la Pistacio-
In questa zona vi è un'importante colonia di Sgarza ciuffetto, una specie che, come nidificante, ha un valore nazionale "elevato" e, unitamente alla Garzetta anch'essa nidificante, è inclusa nell'allegato I della Direttiva Uccelli 79/409 CEE (Scebba 2003b, Scebba e Usai 2005). L'area è inoltre frequentata da numerose specie di Caradriiformi.
Soglietelle
Un'importanza particolare è rivestita dall'area che si estende a ridosso del Canale di Vena denominata "Soglietelle" compresa nel comune di Villa Literno (Tavoletta I.G.M. 184 IV NO; Long.E 13°59'; Lat.N 40°58'; superficie c/a 190 ha). Per la ridotta presenza di ambienti idonei e per l'elevato numero di invasi artificiali costituisce una forte attrattiva per le specie legate alle aree umide (in particolare Ardeidi, Anatidi e Caradriiformi) sia durante il periodo delle migrazioni che in inverno; durante il periodo riproduttivo è inoltre presente una colonia di Pernici di mare (Scebba e Moschetti 1995) e di Cavaliere d'Italia (Scebba e Vannucchi 2003).
Fino al 2004 fa questi invasi artificiali erano utilizzati per la caccia e conservavano per tutto il periodo della migrazione adeguati livelli di acqua salmastra, circondati da ampie zone acquitrinose dipendenti dalle precipitazioni invernali e soprattutto dalle infiltrazioni dalle vasche adiacenti. Dal 2005 l'area fa parte della Riserva Naturale ma, in seguito ai lavori di dragaggio dei canali ed al divieto dell'attività venatoria, si sta verificando un rapido prosciugamento di tutti i terreni acquitrinosi con perdita dell'habitat originale la cui vegetazione è costituita in prevalenza da Salicornia sp. e da graminacee.
Durante il periodo primaverile nelle aree allagate che ancora persistono gli uccelli possono trovare notevoli quantità di cibo; la buona qualità dell'acqua consente difatti la presenza di piccoli crostacei (Gen. Gammarus) e di numerose larve di ditteri (Chironomidae); quando i terreni cominciano a prosciugarsi questi artropodi si concentrano in innumerevoli piccole pozze, costituendo un'importante fonte di cibo. Pertanto, quest'area rappresenta un'indispensabile zona di sosta per i Caradriiformi in migrazione (Scebba et al. 1994, Scebba e Moschetti 1996) e, di conseguenza, risulta evidente la necessità di interventi decisi da parte delle autorità locali basati su una corretta gestione del territorio e soprattutto dei livelli idrici sia nel periodo della migrazione primaverile che in quello della riproduzione (Scebba et al. 2005).
MODALITÀ DI REALIZZAZIONE
L'attività di campo è articolata su due linee principali di ricerca:
1) attività di cattura con mistnets, inanellamento e rilevamento di dati biometrici;
2) osservazioni.
L'inanellamento, tra le varie metodiche utilizzate per studi sull'avifauna, rappresenta quella di più comune impiego, in quanto offre un utile mezzo per verificare l'entità della presenza delle diverse specie in qualsiasi periodo dell'anno e per monitorare i flussi migratori. La ricerca è quindi basata su di un'attività di cattura durante tutto il corso dell'anno. Il metodo prevede la cattura incruenta degli uccelli mediante reti mist-
Su tutti gli individui catturati sono rilevate di routine alcune misure biometriche: lunghezza dell'ala (misurata secondo il metodo della corda massima, appiattita e raddrizzata, Svensson 1992) con approssimazione di 0.5 mm; lunghezza della III remigante primaria (massima lunghezza, Berthold & Friedrich 1979) con approssimazione di 0.5 mm; lunghezza della coda (Svensson 1992) con approssimazione di 0.5 mm; lunghezza del tarso (misurata con un calibro, Svensson 1992) con approssimazione di 0.1 mm. Il peso è rilevato usando una bilancina elettronica con approssimazione di 0.1 gr.; la stima della quantità di grasso visibile viene stabilita attibuendo un punteggio variabile da 0 a 8 in base alla quantità presente alla furcula e sull'addome (Kaiser 1993). Verrà inoltre controllato lo stato della muta del corpo.
La ricerca è realizzata anche mediante osservazioni utilizzando binocoli 8x40 e 10x40 e, per la documentazione fotografica, una reflex con teleobiettivo da 400 mm e duplicatore di focale ed una fotocamera digitale.
Durante il periodo riproduttivo viene inoltre effettuato il censimento delle coppie nidificanti di Ardeidi (Sgarza ciuffetto e Garzetta), di Pernice di mare e di Cavaliere d'Italia (e di eventuali altri limicoli presenti), del numero e dell'ubicazione dei nidi.
Su apposite schede prestampate è annotata: data, coordinate cartografiche, orari, condizioni meteorologiche (temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, pressione atmosferica, copertura del cielo, piovosità), specie contattate e/o catturate, numero di individui, vegetazione e note eventuali (attività, ecc.). Tutti i dati raccolti sono quindi archiviati in un Data-
INANELLATORI:
il referente della stazione è Sergio Scebba con la collaborazione di Slvia Capasso e dell'aspirante inanellatore Domenico Caserta.
CONTATTI:
per informazioni sulle attività svolte dalla stazione e sulle modalità di partecipazione scrivere a : serscebba@katamail.com.
BIBLIOGRAFIA
Astolfi L. (1987) Flora e vegetazione della zona umida dei Variconi (Foce Volturno, CE). Tesi di laurea, Università di Napoli.
Berthold, P. & Friedrich, W. (1979) Die Federlänge: Ein neues nützliches Flügelmass. Vogelwarte 30, 11-
Kaiser, A. (1993) A new multi-
Karr, J.R. (1979) On the use of mist-
Scebba, S. (2003a) Monitoraggio delle popolazioni di limicoli nella Piana del Volturno (Caserta) durante la migrazione primaverile del 2002. Ucc. d'Italia
Scebba, S. (2003b) Nidificazione di Garzetta, Egretta garzetta
Scebba, S., Capasso S., Caserta, D., Usai, A. & Vannucchi, A. (2005) Monitoraggio dei Caradriiformi nella Piana del Volturno (CE) durante la migrazione primaverile e gestione delle aree interessate. Atti Conv. Gestione della Fauna selvatica e Conservazione della Biodiversità
Scebba, S. (2006) Tordo bottaccio Turdus philomelos
Scebba, S., Fraissinet, M. e Milone, M. (1985) Studio avifaunistico per un'Oasi da proteggere: Foce del Volturno (CE). Ucc. d'Italia
Scebba, S. e Moschetti, G. (1995) Prima nidificazione accertata di Pernice di mare Glareola pratincola
Scebba, S. & Moschetti, G. (1996) Migration pattern and weight change of Wood Sandpiper Tringa glareola
Scebba, S., Moschetti, G. e Taglialatela, D. (1994) Importanza delle vasche artificiali nella Piana del Volturno (Caserta) per la migrazione dei Caradriformi. In: Fraissinet M., Coppola D., Del Gaizo S., Grotta M. e Mastronardi D. (red.) 1995. Atti Convegno Nazionale "L'avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali,
Scebba, S. & Moschetti, G. (2006) Migration pattern and fat reserves of Curlew Sandpiper Calidris ferruginea
Scebba, S. & Usai, A. (2005) Nidificazione di Sgarza ciuffetto, Ardeola ralloides
Scebba, S. e Soprano, M. (2011) Movimenti migratori e nidificazione del Fratino Charadrius alexandrinus
Scebba, S. e Vannucchi, A. (2003) Nidificazione del Cavaliere d'Italia Himantopus himantopus
Svensson, L. (1992) Identification guide to European passerines. Stockholm.