Sintesi resoconto 2014 - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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Sintesi resoconto 2014

Ricerche in atto > Migrazione autunnale Allodola

Studio sulla migrazione autunnale dell'Allodola in Campania: sintesi dei dati autunno 2014

Gruppo Inanellamento Limicoli (G.I.L., Napoli)
Federazione Italiana della Caccia - Ufficio Avifauna Migratoria


Nell’autunno 2014, come negli anni precedenti, il monitoraggio della migrazione post-riproduttiva è stato condotto sul litorale domizio nel comune di Mondragone (Caserta), a partire dal 1 ottobre e proseguendo ininterrottamente fino al 10 novembre, utilizzando sempre la stessa metodologia standardizzata. Durante la ricerca sono state inanellate con anelli dell’ISPRA 975 allodole; nella figura 1 è mostrato l‘andamento delle catture su base giornaliera.
Il grafico mostra un ridotto numero di catture nei primi giorni di ottobre, nonostante la presenza di venti favorevoli da NE, mentre una prima ondata di migratori è stata registrata soltanto il giorno 7 durante il quale sono state inanellate 99 allodole. Una seconda ondata che ha consentito catture più numerose è stata rilevata tra l’11 ed il 13 del mese anche se nell’area erano presenti venti moderati dai quadranti meridionali, rinforzati nei giorni successivi con conseguente drastica riduzione delle catture (una sola il giorno 15, nessuna il 16). Soltanto il 19 ottobre, unico giorno in cui è stata superata la soglia delle 100 catture con un picco massimo di 142 inanellati, è stata rilevata una consistente ondata di migratori, ma dopo questa data le catture sono diminuite rapidamente per azzerarsi nei giorni 22, 23 e 24 in presenza di venti di forte intensità provenienti da NE. Nei giorni successivi e fino ai primi di novembre i passaggi sono sempre stati molto modesti e di conseguenza anche il numero delle catture, sebbene le condizioni meteo registrate nell’area siano rimaste favorevoli con venti provenienti dai quadranti settentrionali e perlopiù compresi tra 45° e 90°.
L’arrivo di una perturbazione caratterizzata da venti di forte intensità provenienti dai quadranti meridionali e da violenti temporali ha poi arrestato completamente la migrazione e non ha consentito di aprire l’impianto di reti il 5 ed il 6 novembre. Nei giorni successivi, con il migliorare delle condizioni meteo, sono stati osservati passaggi molto modesti ed anche il numero di individui inanellati è rimasto decisamente scarso fino alla fine del periodo di monitoraggio.
In base alla distribuzione temporale delle catture la data mediana (quando cioè è stato catturato il 50% di tutti gli uccelli), evidenziata nel grafico dalla freccia, è caduta il 14 ottobre, il 10 ottobre è terminato il primo quartile ed il 21 il terzo quartile: tra queste due date è risultato compreso il periodo principale della migrazione.
Anche quest’anno non vi sono state ricatture a distanza di uno o più giorni dall’inanellamento, per cui è possibile ritenere che la cattura non influenzi la strategia di migrazione e che gli uccelli non tendano a rimanere in prossimità dell’area di studio.
Nella figura 2 la distribuzione delle catture è organizzata per decade. Come per lo scorso anno, la percentuale più alta è stata ottenuta nella seconda decade (48% con 468 inanellati) con un discreto valore anche nella prima (25,9% con 252 catture), mentre la terza decade ha fatto registrare la percentuale più bassa (12,3% con 120 inanellati).
Dalla tabella 1 si rileva infatti che i numeri delle catture ottenuti nelle quattro decadi di questa quinta stagione si discostano in modo evidente da quelli registrati negli anni precedenti con una riduzione particolarmente drastica nella terza decade di ottobre; ciò sta ad indicare che durante tutta la stagione il flusso migratorio è stato piuttosto modesto come conferma il totale di inanellati più basso tra quelli fin’ora ottenuti. Così nel 2014 in 38 giornate di attività si è raggiunta una quota media di 26 uccelli/giorno rispetto ad esempio al 2012 in cui 36 giornate hanno prodotto una quota di 58 uccelli ed al 2011 in cui in 37 giornate di attività si è avuta una quota di 39 catture.


 

OTT 1

OTT 2

OTT 3

NOV 1

TOT

2006

421

566

494

81

1.562

2007

322

419

589

173

1.503

2010

34

201

1.142

193

1.570

2011

77

335

750

269

1.431

2012

399

1.169

300

231

2.099

2013

114

523

426

89

1.152

2014

252

468

120

135

975

 

1.619

3.681

3.821

1.171

10.292

Tabella 1. Numero di inanellati per decade (dati 2006 e 2007 da Scebba 2009).

Anche se nei diversi anni è possibile osservare da una decade all’altra delle marcate fluttuazioni del numero di uccelli catturati, sul lungo periodo emerge che il maggior numero di inanellati è concentrato nella seconda e nella terza decade di ottobre, mentre nella prima decade di novembre le catture diminuiscono notevolmente.

Poiché negli anni 2006 e 2007 e 2010-2014 il monitoraggio della migrazione è stato condotto nello stesso sito e con eguale disposizione delle reti (un transetto di reti verticali di tipo mist-nets in numero e dimensioni costanti collocate secondo un orientamento fisso), al fine di valutare con maggior precisione l’andamento dei passaggi, il numero di uccelli catturati è stato rapportato al numero di ore in cui le reti sono rimaste operative ottenendo così un indice di cattura (IC). In particolare il numero degli uccelli catturati in una determinata stagione è stato diviso per il prodotto del numero di metri quadrati di rete utilizzati moltiplicato il numero totale di ore di esposizione delle stesse ed il risultato finale è stato poi moltiplicato per 1000 (tabella 2). Come si evince dalla tabella l’indice di cattura può essere considerato costante per gli anni 2006, 2007, 2010 e 2011, mentre nell’autunno 2012 si evidenzia un deciso incremento del numero di individui inanellati e nel 2013 si registra un considerevole declino che diviene ancora più drastico in questo ultimo anno di studio.

Anno

n° catture

mqrete x ore

IC

2006

1.562

73260

21,32

2007

1.503

72600

20,70

2010

1.570

73260

21,43

2011

1.454

68640

21,18

2012

2.099

70620

29,68

2013

1.152

65340

17,63

2014

975

69960

13,94

Tabella 2. Indice di Cattura (IC) per stagione  
(N° di uccelli catturati / mqrete x ore attività) x 1000.

Uno degli obiettivi proposti dal “Management Plan for Skylark 2007–2009” della Commissione Europea (Petersen 2007) per una corretta gestione della specie è il monitoraggio della sex-ratio durante la migrazione autunnale. In autunno è possibile determinare il sesso delle allodole sulla base delle misure biometriche, in particolare della lunghezza alare (Svensson 1992), in quanto i maschi sono in genere di dimensioni maggiori. Nella figura 3 è mostrata la distribuzione di frequenza delle misure della lunghezza dell’ala raccolte nell’autunno 2014. La differente altezza degli istogrammi dipende dal considerevole numero di dati disponibili per quella componente del campione costituita da individui con ala corta e compresi nelle classi più basse.


Come già osservato negli anni precedenti, la distribuzione dei dati relativi alla lunghezza dell’ala è molto ampia ed evidenzia una chiara bimodalità che va ascritta al dimorfismo sessuale; si può quindi ritenere che il campione rappresentato da individui di dimensioni più piccole sia costituito da femmine, mentre l’altro, che comprende soggetti di dimensioni maggiori, da maschi. Ciò risulta ancora più evidente se l’intero campione di dati raccolti dal 1998 al 2014 viene esaminato con il pacchetto statistico “mixtools” per R che permette di adattare una distribuzione bimodale ed ottenere la stima della media e della deviazione standard di ciascuna componente (Figura 4) (Scebba et al. 2015).


Figura 4. Distribuzione di frequenza delle misure della lunghezza dell’ala ottenuta con il pacchetto statistico “mixtools” per R, 1998-2014.
Componente blu = femmine; componente rossa = maschi.

Dal grafico si rileva in modo evidente come l’andamento delle curve consenta di separare i due sessi in base alla lunghezza alare, mentre per il ristretto intervallo di sovrapposizione solo una modesta percentuale di individui rimane indeterminata ed un numero molto ridotto di uccelli risulta non correttamente sessato. Dall’analisi statistica è emerso che la lunghezza alare media è di 105,83mm (d.s. 2,285) per le femmine e di 115,76mm (d.s. 2,583) per i maschi, valori simili a quelli ottenuti con il metodo di Harding-Cassie (106,0mm ± 2,15 e 116,0mm ± 2,42, rispettivamente) applicato in precedenza (Harding 1949).
Sulla base di questi risultati il campione ottenuto nel 2014 risulta composto per il 30,4% (296) da maschi e per il 64,2% (626) da femmine, mentre solo il 5,4% (53 uccelli) si riferisce a soggetti il cui sesso resta indeterminato. Calcolando la sex-ratio solo sul numero degli individui di cui è stato stabilito il sesso, il rapporto maschi:femmine risulta di 32:68 con una proporzione di femmine di poco superiore a quella registrata nel 2013 (34:66).
Se la sex-ratio viene calcolata per decade, sempre prendendo in esame campioni che includono solo individui di cui è stato stabilito il sesso, si evidenzia chiaramente una migrazione differenziale tra i due sessi. Si registra infatti un costante decremento della percentuale di femmine man mano che la migrazione procede: dall’82,8% ottenuto nella prima decade di ottobre si passa al 70,8% nella seconda, quindi nella terza diminuiscono ancora al 48,2% per arrivare nella prima decade di novembre al 46,3%. Nella figura 5 è riportata la fenologia della migrazione basata sulle percentuali di maschi e femmine catturati e inanellati nel 2014.


Figura 5. Fenologia della migrazione autunnale basata sulla percentuale di maschi e femmine nel 2014 con linee di tendenza.

Questa progressiva diminuzione delle femmine nel corso della migrazione, regolarmente evidenziata in tutti gli anni in cui è stato condotto il monitoraggio (1998-2013), è determinata dalla tendenza dei maschi a migrare più tardi e ad allontanarsi di meno dalla aree di riproduzione.


Gli aspetti energetici legati alla migrazione dell’Allodola non sono mai stati studiati in dettaglio, nonostante l’entità dell’accumulo di grasso sottocutaneo rappresenti un parametro importante per valutare lo stato dell’animale in quanto il grasso fornisce l’energia necessaria per sostenere la migrazione.
Nel corso di questi anni sono stati rilevati peso corporeo e grasso su più di 20.000 soggetti. Questi dati possono essere usati per studiare i diversi aspetti della migrazione, in particolare per determinare le strategie adottate in termini di rotta e di fenologia e per valutare la variazione inter-specifica delle condizioni fisiche. Nella tabella 3 sono riportate, per gli ultimi cinque anni di studio, percentuali e numero di individui, separati per sesso, inclusi nelle diverse classi di grasso (Kaiser 1993).


 

Autunno 2010

Autunno 2011

Autunno 2012

Autunno 2013

Autunno 2014

Classi di
grasso

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

0

2
0,3

5
0,6

10
1,7

14
1,8

2
0,6

9
0,9

11
2,9

34
4,7

2
0,7

10
1,6

1 - 2

162
26,4

297
33,7

86
14,4

203
25,7

96
26,2

370
35,4

145
38,7

391
53,7

49
16,5

250
40,1

3 - 4

388
63,3

524
59,5

331
55,5

445
56,5

232
63,4

602
57,5

191
50,9

276
37,9

205
69,3

332
53,3

5 - 6

61
10,0

55
6,2

169
28,4

126
16

36
9,8

65
6,2

28
7,5

27
3,7

40
13,5

31
5,0

Totale

613

881

596

788

366

1.046

375

728

296

623

Tabella 3. Distribuzione (N e %) delle allodole nelle diverse classi di grasso, separate per sesso.

Nel 2014, come in quasi tutti gli altri anni, la percentuale di allodole che non hanno presentato depositi di grasso visibili (classe 0) è risultata molto bassa, come anche le percentuali di soggetti inclusi nelle classi 1 e 2, cioè con depositi di grasso molto ridotti. Risulta invece elevato il numero di uccelli inclusi nelle classi di grasso 3-4 e 5-6, relativo ad individui in migrazione verso aree di svernamento molto più meridionali e che quindi necessitano di depositi adiposi abbondanti. Si osserva inoltre che le femmine presentano quasi sempre depositi adiposi più ridotti rispetto ai maschi.

Nel corso dell’autunno del 2014 è stata riscontrata una marcata diminuzione del flusso migratorio che ha portato ad una notevole riduzione del numero delle catture. Tra il 1 ottobre ed il 10 novembre con 38 giornate effettive di attività sono stati inanellati soltanto 975 uccelli (tabella 1), uno dei risultati più bassi fin’ora ottenuti, in quanto solo il 2003 è stato peggiore con 962 inanellati. Questa flessione, non influenzata dalle condizioni meteorologiche che si sono mantenute abbastanza favorevoli per gran parte del periodo, può rientrare nel normale andamento della fenologia della migrazione in quanto, da un anno all'altro, spesso si verificano delle significative fluttuazioni nei passaggi dei migratori, come descritto per questa specie già da Duse e Toschi (1930).

Bibliografia
Duse A. & Toschi A. (1930) Contributo allo studio delle migrazioni dell’Allodola, del Tordo e del Fringuello. Ricerche Zoologia applicata alla Caccia 1, pp. 23.
Harding J.P. (1949) The use of probability paper for the graphical analysis of polymodal frequency distributions. Journal of the Marine Biological Association of the United Kingdom
28: 141-153.
Kaiser A. (1993) A new multi-category classification of subcutaneous fat deposits on song birds. Journal Field Ornithology
64: 246-255.
Petersen B.S. (2007) Management Plan for Skylark (Alauda arvensis) 2007–2009.
Office for Official Publications of the European Community, Luxembourg.
Scebba S. (2009) Rapporto “Alauda 2000”. Indagine sulla migrazione autunnale nella Piana del Volturno (Caserta) in base all’attività di inanellamento: autunno 1998 – 2007.
Studio Lito Clap, Bergamo. 125 pp.
Scebba S., Soprano M. & Sorrenti M. (2015) Sex-specific migration patterns and population trends of Skylarks ringed during autumn migration in southern Italy. Ringing & Migration 30: 12-21.
Svensson L. (1992) Identification Guide to European passerines, 4th edn. Svensson, Stockholm.

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