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Indagine sulla data d'inizio della migrazione prenuziale del Tordo bottaccio Turdus philomelos in Puglia
Sergio Scebba, Giuseppe La Gioia e Michele Sorrenti
estratto da: Gli Uccelli d'Italia XL (4): 5-
L’attività di monitoraggio e cattura standardizzata è stata condotta dal 15 gennaio al 27 marzo nel 2011 e dall’11 gennaio all’11 marzo nel 2012 e nel 2013. Il monitoraggio è stato effettuato utilizzando un transetto di reti verticali di tipo mist-
Figura 1. Andamento delle catture (%) per decade e per anno nel periodo 11 gennaio/31 marzo.
Nel 2011 non è stato inanellato nessun soggetto dall’inizio dell’attività di cattura fino alla terza decade di febbraio; i primi inanellamenti si sono avuti soltanto dalla prima decade di marzo con un andamento crescente e con i valori più elevati raggiunti nella terza decade in cui l’attività di cattura è terminata. Nel 2012 le prime catture sono avvenute a partire dalla seconda decade di gennaio e, dopo un’assenza riscontrata nella prima decade di febbraio, sono riprese in quella successiva con un andamento crescente, così come è stato descritto per l’anno precedente. Anche nel 2013 l’attività di cattura è iniziata nella seconda decade di gennaio ma con un’elevata percentuale di inanellati (33,3%) concentrata nella terza decade; occorre però considerare che in questo periodo è stato registrato un forte calo delle temperature in tutto il meridione che potrebbe aver determinato intensi movimenti erratici per la scarsa disponibilità di cibo; successivamente, nelle tre decadi di febbraio le percentuali di cattura sono ridotte per poi incrementare nella prima decade di marzo con il passaggio di soggetti in migrazione. Va precisato che negli ultimi due anni l’attività di cattura si è conclusa nella seconda decade di marzo.
L’andamento delle catture, cumulate per gli stessi periodi di attività effettuati nei tre anni di indagine, è mostrato nella figura 2.
L’andamento delle catture per decadi, ottenuto riunendo insieme i dati dei tre anni, evidenzia un ridotto numero nella prima decade di febbraio e un significativo incremento nella prima di marzo, facendo ipotizzare che il flusso migratorio possa continuare anche dopo il termine del periodo di studio. Ciò viene confermato anche dalle tendenze delle catture effettuate nel 2011 e, soprattutto, da quelle avvenute nel 2012 (Figura 1).
Figura 2. Andamento delle catture (%) per decadi nel periodo 11 gennaio/10 marzo, 2011 -
Nella figura 3 è riportato l’andamento del peso medio calcolato per decade nel periodo che va dall’11 gennaio al 31 marzo; per ogni decade è indicato il numero totale di individui esaminati. Il grafico mostra il valore più basso nella seconda decade di gennaio, mentre dalla decade successiva si osserva un incremento delle medie con quella più alta ottenuta nella seconda di marzo; questo andamento si è ripetuto abbastanza fedelmente in tutti e tre gli anni di studio.
Figura 3. Andamento delle medie del peso nel periodo 11 gennaio-
Dati degli anni 2011-
Poiché l’aumento del peso è correlato con l’accumulo di grasso, nella figura 4 è riportato l’andamento delle percentuali di soggetti con un punteggio di grasso sottocutaneo uguale o superiore a 3 calcolate nelle diverse decadi del periodo che va dall’11 gennaio al 31 marzo; per ogni decade è indicato il numero totale di individui esaminati.
Dal grafico si evidenzia che nella seconda decade di gennaio e nella prima di febbraio non sono stati catturati esemplari grassi, qualche soggetto grasso è stato osservato nella terza decade di gennaio, mentre un deciso incremento si registra dalla seconda decade di febbraio raggiungendo il valore più alto nella seconda di marzo (70%). Se poi si esamina l’accumulo di grasso degli individui dell’intero campione risulta che il 62,7% degli esemplari inanellati presenta riserve di grasso molto ridotte o addirittura assenti (classi 0-
Figura 4. Percentuali degli individui con punteggio di grasso sottocutaneo
uguale o superiore a 3 nel periodo 11 gennaio–31 marzo.
Dati degli anni 2011-
L’analisi dell’andamento delle catture effettuate nel corso di questa indagine triennale ha fatto registrare da un anno all’altro oscillazioni anche marcate nel numero degli uccelli che occupano l’area, dovute probabilmente a fenomeni di erratismo in relazione alle disponibilità alimentari ed alle condizioni meteorologiche. Nel 2011 le prime catture sono state registrate soltanto ad inizio marzo, al contrario di quanto avvenuto nei due anni successivi in cui sono state effettuate già dalle prime giornate di attività; nel 2013 l’andamento delle catture è stato abbastanza regolare, mentre nel 2012 non sono stati registrati inanellamenti in un ampia finestra temporale che comprende le pentadi 6, 7 ed 8 (26 gennaio – 9 febbraio) nonostante il numero complessivo delle catture sia stato più elevato rispetto agli altri due anni, in accordo con le osservazioni dirette effettuate in vari distretti della provincia di Lecce. A ciò va aggiunto che nel 2012 il rapporto tra le classi di età è risultato decisamente a favore dei giovani (age-
È possibile ipotizzare che le catture effettuate nelle pentadi 3-
L’analisi del peso medio e del grasso degli individui esaminati nel corso di questa ricerca ha evidenziato che solo dalla fine di febbraio gli uccelli hanno presentato aumenti significativi, dovuti all’accumulo di grasso necessario per affrontare la migrazione. In accordo con questo dato l’analisi relativa al grasso accumulato indica che gli uccelli con elevati depositi di grasso (classi 3 e 4), che possiedono quindi energie sufficienti per intraprendere la migrazione, rappresentano solo il 37,3% del campione esaminato e sono concentrati tra la terza decade di febbraio e la terza di marzo, mentre il restante 62,7% mostra riserve di grasso molto ridotte o addirittura assenti (classi 0-
Gli studi condotti in Francia (IMPCF 2001, Roux et Boutin 2003, Ricci 2004) hanno rilevato per le regioni meridionali e per la Corsica, aree geograficamente vicine all’Italia, la terza decade di febbraio come data di inizio della migrazione pre-
In conclusione, da quanto emerso in questi tre anni di studio, il periodo migratorio primaverile dei tordi bottacci in provincia di Lecce non sembra aver mai preso avvio prima della pentade 6 (26-
Bibliografia
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IMPCF 2001. Turdidés (Turdus sp
La Gioia G. 2012. La migrazione del Tordo bottaccio Turdus philomelos
Muscianese E., Sgrò P., Martino G., Grasso E. 2012. Progetto Turdidi in Calabria. Studio della migrazione primaverile precoce attraverso la realizzazione di una rete di stazioni di inanellamento. Relazione Tecnica non pubbl., pp. 89.
Muscianese E., Sgrò P., Martino G., Grasso E. 2013. Progetto Turdidi in Calabria. Studio della migrazione primaverile precoce attraverso la realizzazione di una rete di stazioni di inanellamento. Anno II. Relazione Tecnica non pubbl., pp. 56.
Ricci J.C. 2004. Migration de retour des turdidés, du pigeon ramier et de l’alouette des champs en Corse-
Roux D., Boutin J.M. 2003. Phénologie de la migration prénuptiale de la Grive musicienne, de la Grive mauvis et du Merle noir. Alauda 71 (4): 447-
Scebba S., Soprano M., Sorrenti M. 2014. Timing of the spring migration of the Song Thrush Turdus philomelos