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I censimenti costituiscono la base essenziale per la conoscenza delle popolazioni di specie sottoposte a pressione venatoria, ma è necessario integrarli con altre metodologie, ormai standardizzate in molti paesi europei, come l’analisi dei carnieri e la raccolta delle ali degli uccelli abbattuti. In questo modo è possibile raccogliere una notevole quantità di dati in grado di fornire un utile strumento di valutazione dei prelievi ed un buon indice di conoscenza di una popolazione. In particolare, se la ricerca viene effettuata in termini quantitativi e qualitativi, è possibile rilevare il sesso, le classi di età attraverso lo studio della muta, il numero di capi ed i periodi di abbattimento; inoltre serie storiche, anche relativamente brevi di 3-
L’Ambito Territoriale di Caccia Latina 2, in cui è stato organizzato il monitoraggio dei Turdidi e delle Beccacce attraverso il carniere dei cacciatori, presenta un’estensione della superficie agro-
Porzione meridionale dell’Agro Pontino dai Monti Aurunci,
habitat a forte vocazione per lo svernamento dei Turdidi.
L’area è caratterizzata da una notevole diversità ambientale che va dalla macchia mediterranea della zona del litorale pontino al bosco di quercia e castagno (fino a 1000 mt) e al bosco di faggio (fino a 1600 mt) dell’antiappenino laziale al di sopra del quale si estende il pascolo montano. La parte pianeggiante è costituita dalla porzione meridionale dell’agro pontino che, con tutta la fascia costiera fino al fiume Garigliano, costituisce la zona di elezione di una cultivar tardiva di olivo i cui frutti vengono raccolti a marzo; questo garantisce abbondanti risorse trofiche per tutto il periodo invernale, favorendo la sosta di grossi contingenti di turdidi fino all’inizio della primavera.
La raccolta delle ali è stata realizzata richiedendo a tutti i partecipanti alla ricerca di consegnare la sola ala sinistra dei Turdidi e delle beccacce abbattute, onde evitare il rischio di conteggiare due volte lo stesso individuo. L’età dei Turdidi è stata determinata sulla base delle strategie di muta osservando il disegno e la colorazione delle copritrici secondarie dell’ala (Svensson 1992) e notando le differenze tra quelle interne mutate (penne di tipo “adulto”) e quelle esterne non mutate (penne di tipo “giovanile”); per la Beccaccia è stata stabilita in base al grado di abrasione delle punte delle prime tre remiganti primarie esterne e al colore ed ampiezza della barra terminale presente sulle copritrici primarie (Clausager 1973) ed al colore ed alla forma dell’alula e delle copritrici secondarie superiori ed inferiori (Czajkowski 2002).
L’indagine è stata condotta per tre stagioni venatorie (2010/2011, 2011/2012 e 2012/2013) ed ha visto il coinvolgimento di circa venti cacciatori con domicilio venatorio nell’Ambito Territoriale di Caccia Latina 2 che hanno consentito di ottenere un campione complessivo di 3.366 ali di Tordo bottaccio, Tordo sassello, Merlo, Cesena e Beccaccia. Nella tabella è mostrato il numero totale di ali raccolte suddiviso per specie.
Stagione venatoria |
Stagione venatoria |
Stagione venatoria |
TOTALE |
||
Tordo bottaccio |
713 |
771 |
715 |
2.199 |
|
Merlo |
231 |
574 |
83 |
888 |
|
Beccaccia |
106 |
57 |
100 |
263 |
|
Tordo sassello |
8 |
6 |
1 |
15 |
|
Cesena |
1 |
- |
- |
1 |
|
1.059 |
1.408 |
899 |
3.366 |
||
Tabella 1. Numero di ali raccolte nelle stagioni venatorie 2010/2011, 2011/2012 e 2012/2013. |
Per la Cesena, di cui sono state effettuate solo sporadiche osservazioni di pochi individui durante lo svernamento, e per il Tordo sassello, specie che ha rappresentato una componente molto ridotta del carniere, l’esiguo numero di ali raccolte non ha consentito di effettuare indagini morfometriche e studi riguardo la composizione della popolazione. Diversamente, per il Tordo bottaccio, per il Merlo e per la Beccaccia l’analisi dei dati ha permesso di valutare i periodi di migrazione (distribuzione temporale) durante la stagione venatoria, di accertare la composizione in classi d’età, di determinare l’esistenza di differenze nei tempi di migrazione tra le classi d’età e, attraverso lo studio della morfologia dell’ala, di caratterizzare biometricamente i campioni ottenuti. Questi in sintesi i risultati ottenuti:
Tordo bottaccio
Nel corso delle tre stagioni di studio sono state esaminate 2.199 ali raccolte in un’area che ricopre circa il 50% dell’intera superficie dell’Ambito Territoriale di Caccia. In ciascuna stagione i primi campioni sono stati raccolti alla fine della prima decade di ottobre segnando l’inizio della migrazione post-
Figura 1. Distribuzione percentuale per pentade dei Tordi bottacci abbattuti nell’ATC Latina 2 nelle tre stagioni di ricerca
(pentade 56 = 3-
Per quanto riguarda l’età, il campione ottenuto è risultato composto da 1.298 giovani e 901 adulti con un rapporto giovani/adulti di 1,4/1 ed una percentuale di giovani del 59%, valori inferiori rispetto a quelli calcolati in precedenti ricerche (3,5/1 e 78%) condotte dal Gruppo Inanellamento Limicoli nella confinante provincia di Caserta per conto del rispettivo ATC durante le stagioni venatorie 2003/2004, 2004/2005 e 2005/2006 (Scebba e Capasso 2007). Nei mesi di ottobre e novembre i campioni sono formati prevalentemente da giovani, mentre con l’avanzare della stagione e soprattutto nel successivo periodo dello svernamento, la percentuale di adulti aumenta, risultando nei tre anni massima nel mese di gennaio. Analizzando le osservazioni effettuate nei tre anni di ricerca è possibile ipotizzare che la presenza di Tordi bottacci svernanti risulti strettamente legata alle disponibilità alimentari, nel caso specifico costituite da bacche di alloro, mirto, edera e soprattutto frutti di olivo. Durante i mesi di dicembre e gennaio è stato accertato l’arrivo di importanti contingenti di uccelli confermando che i Tordi bottacci si muovono all’interno dell’areale di svernamento seguendo le disponibilità di risorse alimentari.
Identificazione dell’età nel Tordo bottaccio. A sinistra l’ala di un individuo nel primo anno di vita, a destra l’ala di un adulto.
Il rilevamento di dati biometrici, quali lunghezza dell’ala e della III remigante primaria, hanno consentito di caratterizzare le popolazioni migranti. Relativamente ai dati raccolti sono state rilevate differenze morfometriche tra le due classi di età con gli adulti che presentano sia la lunghezza della corda massima che quella della terza remigante primaria maggiori rispetto a quelle dei giovani con differenze altamente significative per entrambi i parametri. Differenze rilevate tra una stagione venatoria e l’altra nell’age-
Merlo
Questa specie concorre per il 26,4% alla composizione del totale dei carnieri ottenuti nelle tre stagioni di studio durante le quali sono state esaminate 888 ali: 231 nel 2010/2011, solo 83 nella stagione 2012/2013 e ben 574 nel 2011/2012, dato quest’ultimo indicativo di un intenso flusso migratorio nei mesi di ottobre e novembre; la quasi totalità dei campioni proviene da individui abbattuti nell’area della fascia costiera. La maggior parte delle ali (605, pari al 68,1% del totale) sono state raccolte nel periodo che va dalla seconda decade di ottobre alla prima decade di novembre, arco di tempo in cui gli uccelli giovani hanno rappresentato il 74% del campione; in quest’ultima decade sono sempre stati registrati intensi passaggi probabilmente dovuti alle fasi finali dei movimenti migratori autunnali. Dopo questo periodo il numero di merli abbattuti si riduce notevolmente e le ali raccolte in dicembre provengono soprattutto da individui svernanti nell’area.
Il campione raccolto è risultato composto da 652 giovani e 236 adulti con un rapporto giovani/adulti di 2,8/1 ed una percentuale di giovani rispetto agli adulti pari al 73,4%. Per quanto riguarda la sex-
Misurazione della terza remigante primaria esterna e della lunghezza dell’ala.
Anche per questa specie, come è stato riscontrato per il Tordo bottaccio, le medie della lunghezza alare e della III remigante primaria, calcolate separatamente per gli individui giovani e per gli adulti, mostrano una differenza significativa con i giovani che presentano ali di dimensioni più ridotte; inoltre le medie calcolate per maschi e femmine risultano significativamente maggiori per gli individui di sesso maschile. Nel periodo ottobre-
Beccaccia
Il campione di ali raccolto si riferisce a 263 individui quasi tutti abbattuti nell’area della fascia costiera di cui 106 nella prima stagione, 57 nella seconda e 100 nella terza. Le aree che si sono rivelate più idonee e che hanno fatto registrare consistenti presenze di beccacce per l’intera annata venatoria sono state le foreste mediterranee in cui viene praticata la tecnica del pascolo brado bovino e caprino che contribuisce ad incrementare la presenza di microfauna (coprofaga) del suolo, indispensabile per l’alimentazione di questi uccelli.
Organizzando le catture per decadi (figura 2) si rileva che i prelievi di beccacce sono iniziati durante la terza decade di ottobre, di rado nella seconda, mentre i flussi migratori si sono intensificati solo nella prima decade di novembre e sono ancora proseguiti nella seconda in cui è stato raggiunto il picco massimo degli abbattimenti (22,4% del totale); un calo dei campioni raccolti è stato registrato durante la terza decade di novembre per poi mostrare un ulteriore picco nelle prime due decadi di dicembre. Dopo questo periodo il numero di ali raccolte è diminuito, probabilmente per la fine dei movimenti migratori, con un’evidente flessione nelle prime due decadi di gennaio, mese in cui le catture hanno rappresentato solo l’8% del totale.
Figura 2. Distribuzione percentuale per decade delle beccacce abbattute nell’ATC Latina 2 nelle tre stagioni di ricerca.
Per quanto riguarda l’età il campione è risultato composto da 180 giovani e da 82 adulti con un rapporto giovani/adulti di 2,2/1 ed una percentuale di giovani del 68,7%. Il valore dell’age-
L’analisi delle medie della lunghezza alare ha evidenziato che sia durante il primo che nel secondo anno di studio l’ala degli adulti ha presentato dimensioni maggiori rispetto a quella dei giovani e le differenze sono risultate altamente significative (p< 0,05 t di Student); nel terzo anno, invece, questa differenza non è emersa in quanto non vi è stata significatività (p> 0,05 t di Student). Un analogo andamento è stato registrato anche analizzando le medie della terza remigante primaria rilevate per i tre anni della ricerca.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
La gestione delle popolazioni di uccelli migratori è un compito particolarmente difficile in quanto si tratta di un numero di animali elevatissimo e di areali di distribuzione che si estendono per milioni di chilometri quadrati; inoltre, poiché in diversi periodi dell’anno gli uccelli compiono spostamenti di notevole entità, essi sono oggetto di gestione e prelievo a livello transnazionale. Occorre poi tenere presente che ogni specie è composta da diverse metapopolazioni con areali di nidificazione, aree di svernamento e rotte di migrazione differenti e che le informazioni sul prelievo venatorio sono molto scarse. Per una corretta gestione faunistica è invece necessario conoscere le dinamiche delle popolazioni attuando programmi di ricerca della durata di diversi anni, effettuando monitoraggi con tecniche standardizzate, come l’inanellamento scientifico, i censimenti a vista per migratori diurni, i censimenti invernali, il monitoraggio dei carnieri, l’esame delle ali dei capi abbattuti.
Questa ricerca, anche se non ha ricoperto l’intero territorio dell’ATC Latina 2, rappresenta comunque una buona proiezione del prelievo effettuato durante la migrazione autunnale, in quanto i passaggi si verificano essenzialmente nella fascia costiera da cui proviene la maggior parte dei soggetti abbattuti. I dati mostrano l’elevata attenzione dei cacciatori verso il Tordo bottaccio e, in misura minore, verso il Merlo, mentre pochi sono stati i dati raccolti per il Tordo sassello e soprattutto per la Cesena; è stata inoltre evidenziata una pressione venatoria concentrata principalmente nei mesi di ottobre e novembre, quando il numero degli individui è maggiore per il forte afflusso di contingenti migratori. In particolare l’analisi relativa al Tordo bottaccio assume una notevole importanza nell’ottica di una corretta gestione della specie in relazione alla forte pressione venatoria cui è sottoposta, ed un grande interesse, a tal fine, è rivestito dai dati relativi a dicembre e gennaio, mesi per i quali le informazioni sono ad oggi ancora piuttosto carenti.
L’indagine svolta costituisce il primo passo per uno studio a più ampio raggio che interessi anche gli ambiti territoriali di caccia confinanti, per conoscere l’effettiva entità dei prelievi nei confronti delle popolazioni di Turdidi e Beccacce che migrano e svernano nella regione tirrenica e quindi arrivare ad una gestione basata su dati scientifici e su criteri di razionalità.
Bibliografia
Clausager, I. (1973) Age and sex determination of the Woodcock (Scolopax rusticola). Danish Review Game Biology 8 (1): 1-
Czajkowski A. (2002) Key to ageing of the Woodcock Scolopax rusticola by the study of wing feathers. OMPO, Paris.
Scebba, S. e Capasso, S. (2007) Turdidi e Beccacce: studio del rapporto giovani/adulti attraverso il carniere dei cacciatori durante la migrazione autunnale e lo svernamento nella provincia di Caserta. Uccelli d’Italia
Svensson, L. (1992) Identification guide to European passerines.