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I risultati

Ricerche concluse > Ali Turdidi e Beccacce ATC CE

Turdidi e beccacce: studio del rapporto giovani/adulti attraverso il carniere dei cacciatori durante la migrazione autunnale e lo svernamento nella provincia di Caserta


Sergio Scebba, Silvia Capasso


Gli Uccelli d'Italia XXXII (1-2): 36-44 (2007)


Introduzione

In Italia alcune specie di turdidi e la Beccaccia sono soggette a forte pressione venatoria, ma poche sono le informazioni sul loro prelievo e pochissimi i dati relativi alla composizione in classi d'età delle popolazioni durante la migrazione autunnale e nel periodo dello svernamento. Gli uccelli abbattuti dai cacciatori possono essere considerati un campione rappresentativo della popolazione dalla quale sono stati prelevati; pertanto, l'esame dei carnieri può consentire di conoscere il rapporto giovani/adulti, indice di eventuali variazioni interannuali del successo riproduttivo, fornire indicazioni sullo status delle popolazioni e quindi risultare utile ai fini gestionali.
Con il presente studio, condotto per conto del Comitato di Gestione dell'Ambito Territoriale di Caccia della Provincia di Caserta, il Gruppo Inanellamento Limicoli ha analizzato un campione di uccelli prelevati a scopo venatorio in provincia di Caserta durante la migrazione autunnale e nel successivo periodo di svernamento. Le specie utilizzate per analizzare la fenologia della migrazione e per valutare la composizione in classi d'età della popolazione sottoposta a prelievo sono il Tordo bottaccio Turdus philomelos
, il Tordo sassello Turdus iliacus, il Merlo Turdus merula, la Cesena Turdus pilaris e la Beccaccia Scolopax rusticola.


Area di studio

La Provincia di Caserta con un'estensione di 2.639,38 km2, corrisponde geograficamente al territorio compreso tra il Monte Massico, l'orlo settentrionale dei Campi Flegrei ed il massiccio del Matese ed è caratterizzata da una notevole diversità ambientale. La vegetazione, in conformità alle condizioni geografiche e climatiche, è molto varia: si va dalla macchia mediterranea della zona litoranea ai boschi di quercia e castagno, fino alle faggete e ai pascoli montani dell'Appennino meridionale. La parte pianeggiante, costituita dalla piana alluvionale del Volturno, è caratterizzata da frutteti, vigneti, oliveti e colture di foraggiere.
La forte vocazione del territorio rispetto allo svernamento dei turdidi è dovuta alla presenza nella vasta catena montuosa di sorgenti d'acqua, di boschi d'alto fusto (faggio, leccio, cerro) e di pendii ricoperti da cedui (carpino, ornello, cerro); uliveti e vigneti che si spingono fino ai 500 metri di altitudine forniscono abbondante nutrimento. Le aree più idonee alle specie considerate sono inserite nei comuni della comunità montana del Monte Maggiore (quali Pietramelara, Dragoni, Giano Vetusto, Pontelatone) e nei comuni limitrofi (Calvi Risorta, Pastorano, Bellona).


Metodi

Nelle stagioni 2003-2004, 2004-2005 e 2005-2006 sono stati raccolti campioni di ali di turdidi e beccacce prelevati nel territorio della provincia di Caserta e, limitatamente alla Beccaccia, anche in territori limitrofi (provincia di Isernia, Salerno e Foggia). Sono stati invitati a contribuire alla raccolta i cacciatori con  domicilio venatorio nell'ATC di Caserta; a tutti i partecipanti è stato chiesto di consegnare una sola ala per ogni uccello, preferibilmente quella sinistra, per non contare due volte lo stesso individuo. L'ala, per un'ottimale determinazione dell'età, doveva essere completa e quindi costituita dai segmenti distali dell'arto anteriore (avambraccio e mano) che sostengono penne remiganti e copritrici; ciascuna ala andava riposta in una busta, fornita appositamente per il progetto, su cui riportare data di abbattimento e località.
Una volta consegnate al Gruppo Inanellamento Limicoli, le ali sono state esaminate al fine di stabilire l'età, e per il Merlo anche il sesso. L'età di Tordo bottaccio, Merlo, Tordo sassello e Cesena è stata determinata in base al disegno e alla colorazione delle copritrici secondarie dell'ala, osservando le differenze tra quelle interne mutate e quelle esterne non mutate (Svensson 1992). Per la Beccaccia l'età è stata stabilita in base al metodo di riconoscimento messo a punto da Clausager (1973), basato sul grado di abrasione delle punte delle prime tre remiganti primarie esterne e sul colore ed ampiezza della barra terminale presente sulle copritrici primarie; per una maggiore accuratezza ci si è anche basati sui criteri suggeriti da Czajkowski (2002) relativi al colore ed alla forma dell'alula e delle copritrici secondarie superiori ed inferiori.


Risultati e discussione

Nel periodo ottobre-gennaio delle annate venatorie 2003/2004, 2004/2005 e 2005/2006 è stato raccolto un campione di 3.304 ali, appartenenti a Tordo bottaccio (3.022), Beccaccia (178), Merlo (58), Tordo sassello (34) e Cesena (12). L'area di provenienza degli uccelli corrisponde a circa 1/3 del territorio provinciale destinato all'attività venatoria.
I campioni relativi al Tordo sassello, alla Cesena e al Merlo, essendo troppo esigui, non hanno consentito di effettuare analisi (Tabella 1); per il Tordo bottaccio è stato invece possibile valutare sia la composizione della popolazione (rapporto giovani/adulti) che l'andamento della migrazione; valutazioni sull'age-ratio
sono state possibili anche per la Beccaccia.


Tabella 1.
Campioni di ali raccolte nelle stagioni venatorie 2003-2004, 2004-2005 e 2005-2006.


Per quanto riguarda il Tordo sassello gli unici dati accertabili sono relativi alle date dei primi e degli ultimi abbattimenti; la specie in Campania è segnalata come migratrice autunnale abbastanza comune e svernante non comune (Scebba 1993). Nel 2003 i primi abbattimenti si sono verificati il 13 ottobre (pentade 58), mentre nelle due stagioni successive hanno avuto inizio nella pentade 60; l'abbattimento più tardivo si è avuto nel 2006 (29 gennaio, pentade 6).
La Cesena è una specie migratrice autunnale e svernante non comune ma regolare in Campania (Scebba 1993), in alcuni anni presente solo con pochi individui ed in altri con stormi abbastanza consistenti. Le uniche informazioni ricavabili dai pochi dati raccolti ne confermano la presenza in autunno ormai inoltrato con la prima cattura avvenuta il 25 novembre 2004, pentade 66, ed il successivo svernamento che si protrae almeno fino alla metà di gennaio, soprattutto nei territori dei comuni del basso Volturno. L'origine di queste cesene può essere individuata nell'Europa settentrionale da cui provengono le uniche due ricatture effettuate in Campania e presenti nella banca-dati del GIL: una inanellata in Carelia (Russia) ed abbattuta in provincia di Benevento ed una inanellata in Finlandia ed abbattuta in provincia di Salerno.
Per il Merlo è stato possibile esaminare le ali di 58 individui; il campione, insufficiente per effettuare una stima dei rapporti tra età, può forse indicare che il prelievo di questa specie è più limitato rispetto a quello del Tordo bottaccio. Del campione esaminato 37 individui sono stati classificati come giovani dell'anno (dodici maschi e venticinque femmine) e 21 come adulti (otto maschi e tredici femmine. Il rapporto tra 38 femmine e 20 maschi è risultato uguale 1,9 con una percentuale di femmine pari al 65.5%. I valori, sebbene ricavati da un campione non significativo, potrebbero essere simili alla reale composizione della popolazione migrante, considerata la minore tendenza a migrare dei maschi (Simms 1978, Schwabl 1983).
La Beccaccia è una specie sottoposta ad una forte pressione venatoria sia nei quartieri di svernamento (come nel caso italiano), che in quelli riproduttivi (Scandinavia e regioni della Russia). Le informazioni più recenti relative al prelievo venatorio sono riportate da Del Hoyo et al. (1996) che stimano in 3.700.000 gli individui abbattuti annualmente in Europa, di cui 1.500.000 in Italia. Il campione raccolto nel triennio della ricerca è costituito da 178 individui, di cui 128 provenienti dal la provincia di Isernia, 45 dalla provincia di Caserta, 4 da quella di Salerno e uno da quella di Foggia; i primi abbattimenti sono stati registrati nella pentade 60 (23 ottobre). In totale sono stati esaminati 128 giovani e 50 adulti con un rapporto giovani/adulti pari a 2,6 ed una percentuale di giovani (age-ratio
) pari al 72%. Analizzando i dati per stagione venatoria, per il 2005/2006 si evince un rapporto giovani/adulti pari a 2,9 ed una age-ratio pari al 74%, valori superiori a quelli registrati nelle annate venatorie 2003/2004 e 2004/2005 nelle quali i rapporti erano uguali a 2,1 e a 2,4 (age-ratio 68% e 71%) rispettivamente. I valori ottenuti sono simili a quelli riportati per la Francia, dove la percentuale media totale di giovani catturati dalla stagione venatoria 1976/77 alla stagione 1993/94 oscillava intorno al 70,0% (Fadat 1997).
Per il Tordo bottaccio sono state esaminate in totale 3.022 ali. Nei mesi di ottobre e novembre oltre il 75% del campione proviene dall'area della Piana del Volturno, ed in particolare dai comuni di Castel Volturno e Villa Literno; ciò ad indicare che durante la migrazione la distribuzione geografica dei tordi abbattuti si concentra nella fascia litoranea, area maggiormente interessata dai flussi migratori. Il campione raccolto in dicembre e gennaio, molto più esiguo anche per una minore pressione venatoria esercitata sui Turdidi in generale, induce a pensare che la popolazione svernante nell'area collinare che si estende alle spalle della Piana risulti modesta. Le principali aree di svernamento sono state individuate in uliveti collinari; le presenze della specie in pianura è ridotta per carenza di siepi e macchie da utilizzare come luogo di rifugio e di alimentazione.
La fenologia della migrazione desunta dalle date di abbattimento nei tre anni di ricerca è analizzata in Figura 1.




Figura 1.
Distribuzione percentuale per pentade dei tordi bottacci abbattuti in provincia di Caserta durante la migrazione autunnale e lo svernamento nelle stagioni 2003-2004, 2005-2006 e 2005-2006 (pentade 56 = 3-7 ottobre; pentade 6 = 26-30 gennaio).


Il grafico mostra un forte incremento degli individui catturati in corrispondenza delle pentadi 59 e 60, nelle quali è stato raccolto oltre il 46% del campione di uccelli in migrazione. Si evince, pertanto, che il flusso migratorio di tordi bottacci che discendono lungo la costa campana raggiunge il proprio acme nella seconda metà di ottobre, in accordo con quanto rilevato da Scebba (2006) lungo il litorale domitio.




Figura 2.
Distribuzione percentuale dei giovani di Tordo bottaccio abbattuti nelle tre stagioni di studio (pentade 56-61 = 3 ottobre-1 novembre; 62-67 = 2 novembre-1 dicembre; 68-73 = 2-31 dicembre; 1-6 = 1- 30 gennaio).


In Figura 2 viene analizzata la distribuzione percentuale dei giovani, calcolata per ciascuna delle tre stagioni di studio: nel periodo dicembre-gennaio (pentadi 67-6) la componente di giovani appare meno alta che nei mesi precedenti; questa condizione potrebbe essere dovuta all'azione della selezione naturale sulla popolazione svernante che si esercita prevalentemente a carico dei giovani, cui va poi aggiunta la mortalità dovuta alla pressione venatoria. Nell'insieme il campione raccolto è risultato composto da 2.347 giovani e 675 adulti, con un rapporto giovani/adulti uguale a 3,5 ed una percentuale di giovani rispetto agli adulti pari al 78%. L'analisi del campione effettuata mensilmente rivela che in ottobre 2005 il rapporto giovani/adulti è risultato pari a 3,2, inferiore rispetto a quelli calcolati nelle due precedenti stagioni venatorie (rispettivamente, 4,0 nel 2003/2004 e 5,1 nel 2004/2005). Una notevole riduzione della percentuale di giovani durante la migrazione autunnale del 2005 è stata accertata anche mediante attività di inanellamento lungo il litorale domitio (Scebba 2006). In questa indagine è stato rilevato un rapporto giovani/adulti pari a 3,3, contro valori di 6,6 e 7,1 registrati nell'autunno 2003 e 2004.
La diminuzione del rapporto giovani/adulti registrata nel 2005 potrebbe essere una conseguenza della riduzione del successo riproduttivo causato da condizioni meteorologiche avverse, come osservato per molte specie di Passeriformi in Ungheria, regione che rappresenta uno dei principali areali di nidificazione dei tordi che in autunno arrivano in Italia meridionale.


Conclusioni

La pianificazione faunistico-venatoria del territorio, per essere corretta sotto il profilo tecnico-metodologico, deve basarsi su una buona conoscenza dello status del patrimonio faunistico e sulla interpretazione della sua evoluzione, determinata da fattori di ordine naturale e, soprattutto, dall'intervento dell'uomo. Purtroppo per le specie migratrici che occupano areali di distribuzione molto vasti, quali ad esempio i turdidi e la Beccaccia, è difficile effettuare censimenti in grado di valutare il successo riproduttivo e l'incidenza della mortalità, elementi indispensabili per impostare piani di abbattimento programmati. Inoltre bisogna considerare che la maggior parte dei flussi migratori che attraversano l'Italia meridionale provengono soprattutto da paesi dell'Europa orientale, per i quali è difficile disporre di studi adeguati.
Per programmare il prelievo di queste specie sulla base di dati scientifici e su criteri di razionalità diventa quindi necessario utilizzare opportune metodologie di rilevazione, scientificamente corrette ed omogenee, allo scopo di fornire dati obiettivi di censimento su cui basare le scelte e gli interventi di tutela e di corretta gestione.
La raccolta delle ali degli uccelli abbattuti durante il periodo di caccia rappresenta un metodo attendibile per stimare la composizione in classi d'età delle popolazioni di specie sottoposte a prelievo venatorio; consente di raccogliere una notevole quantità di dati e viene regolarmente utilizzata in molti paesi soprattutto per quanto riguarda gli anatidi, il Beccaccino e la Beccaccia. Purtroppo in Italia manca un centro nazionale di raccolta dati sugli abbattimenti per singole specie, come avviene invece in alcuni paesi europei (in Francia se ne occupa l'Office National de la Chasse) per cui ci si deve affidare alle poche statistiche esistenti relative a singole realtà territoriali e a determinati taxa per avere un'idea della pressione esercitata dalla caccia nei confronti dell'avifauna.
Due le principali inchieste condotte in Italia per periodi sufficientemente lunghi, tali da fornire informazioni attendibili sull'andamento di specie sottoposte a prelievo. La prima, effettuata dal 1984 dall'Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell'Ambiente Naturale (ANUU) su Tordo bottaccio e Tordo sassello, è basata sull'esame di schede compilate dai cacciatori in cui viene riportata l'età degli uccelli abbattuti ed ha consentito di esaminare decine di migliaia di ali; la seconda, relativa alla Beccaccia, è stata condotta dall'Università di Genova (Spanò 1997) dal 1976 al 1993, periodo in cui sono state esaminate le ali di 8.376 uccelli. Dalla stagione venatoria 2004/2005 il Club della Beccaccia e l'Associazione Amici di Scolopax, con la collaborazione della Delegazione Italiana del Consiglio Internazionale della Caccia (C.I.C.), hanno avviato una raccolta coordinata a livello nazionale. In questa prima fase sono state raccolte 2.105 ali provenienti da 19 regioni. L'age-ratio, pari all'82,09% (percentuale di uccelli giovani nei campioni analizzati), è decisamente più elevata dei valori medi registrati negli anni precedenti; in Campania, regione in cui sono state raccolte 126 ali, l'age
-ratio è stata dell'86%. Entrambi i valori sono superiori a quelli ottenuti nel corso della ricerca condotta per la provincia di Caserta.
A queste inchieste si aggiunge il progetto "Monitoraggio turdidi e Beccacce abbattuti in provincia di Caserta durante la migrazione autunnale e lo svernamento" organizzato dall'ATC di Caserta. Anche se non è stato possibile estendere la raccolta delle ali a tutto il territorio provinciale in cui è consentita l'attività venatoria, i dati ottenuti in periodo migratorio riflettono l'andamento dei prelievi in quanto in ottobre e novembre i passaggi si concentrano nella fascia costiera da cui provengono la maggior parte delle ali raccolte; meno esaustivi sono i risultati ottenuti durante lo svernamento. Ciò è dovuto a vari fattori che possono essere individuati in una ridotta collaborazione dei cacciatori, ad una minore presenza di uccelli svernanti ed anche ad una minore pressione venatoria esercitata sui turdidi.
In ogni caso i dati raccolti forniscono importanti informazioni sulla composizione in classi d'età dei tordi bottacci che attraversano il sud Italia nel periodo post-riproduttivo, in quanto desunte da un cospicuo campione relativo ad un arco di tempo abbastanza lungo. I differenti valori del rapporto giovani/adulti riscontrati nelle tre stagioni venatorie confermano che il metodo della raccolta delle ali degli uccelli abbattuti dai cacciatori consente di misurare eventuali variazioni presenti nella composizione in classi d'età dei tordi bottacci nel periodo autunno-inverno e quindi rappresenta un valido strumento per monitorare l'andamento delle popolazioni migratorie sottoposte a prelievo.
I valori di age-ratio ottenuti nei tre anni di studio sono indicativi di un buon rapporto giovani/adulti e quindi anche di un buono stato di salute delle popolazioni di Tordo bottaccio che attraversano l'Italia meridionale durante la migrazione autunnale e che sostano durante lo svernamento. In virtù delle fluttuazioni riscontrate e del grande interesse che la specie riveste per il mondo venatorio, sarebbe auspicabile indagare la dinamica delle popolazioni per un arco di tempo più ampio e su più vasta scala, al fine ultimo di programmarne il prelievo sulla base di criteri razionali, estendendo naturalmente la ricerca anche alle specie per le quali i campioni ottenuti sono risultati troppo esigui.


Ringraziamenti

Si ringrazia il Comitato di Gestione dell'Ambito Territoriale di Caccia della Provincia di Caserta per aver sostenuto questo progetto ed in particolare tutti coloro che hanno inteso collaborare al recupero delle ali.


Riassunto

La raccolta delle ali rappresenta un metodo molto attendibile per stimare la composizione in classi d'età delle popolazioni di specie sottoposte a prelievo venatorio. Nel periodo ottobre-gennaio delle annate venatorie 2003/2004, 2004/2005 e 2005/2006 è stato raccolto un campione di 3.304 ali di uccelli abbattuti nel territorio della Provincia di Caserta, ripartito rispettivamente in 3.022 ali di Tordo bottaccio, 178 di Beccaccia, 58 di Merlo, 34 di Tordo sassello e 12 di Cesena.
I campioni di Tordo sassello, Cesena e Merlo raccolti nel triennio della ricerca sono risultati troppo esigui per consentire analisi; è stato invece possibile compiere stime sull'age-ratio della Beccaccia e del Tordo bottaccio per il quale è stato valutato anche l'andamento della migrazione.
Per quanto riguarda la Beccaccia, nella stagione venatoria 2005/2006, il rapporto giovani/adulti pari a 2,9 con una percentuale di giovani (age-ratio
) del 74%, è risultato superiore a quello calcolato nelle annate venatorie 2003/2004 e 2004/2005 (percentuali del 68 e del 71% rispettivamente).
I dati relativi al Tordo bottaccio mostrano che il flusso migratorio discendente lungo la costa campana raggiunge il proprio acme nella seconda metà di ottobre (pentadi 59 e 60). Il campione raccolto nelle tre stagioni della ricerca è risultato composto da 2.347 giovani e 675 adulti, con un rapporto giovani/adulti di 3,5 ed una percentuale di giovani pari al 78%. Degna di nota è la riduzione della percentuale di giovani accertata durante la migrazione autunnale del 2005, forse dovuta ad una sensibile diminuzione del successo riproduttivo.
I valori di age-ratio
riscontrati nei tre anni di studio indicano che le popolazioni di Tordo bottaccio che raggiungono l'Italia meridionale sono caratterizzate da un rapporto giovani/adulti favorevole; tuttavia, in virtù delle fluttuazioni riscontrate e dell'interesse che la specie riveste ai fini venatori, sarebbe auspicabile indagare la dinamica delle popolazioni per un arco di tempo più ampio e su più vasta scala, estendendo la ricerca anche alle specie per le quali i campioni ottenuti sono risultati esigui.


Summary

Trushes and Woodcook: a study of population trends through game-bags during the autumn migration and the wintering in the Caserta province (Southern Italy).

During the 2003/2004, 2004/2005 and 2005/2006 hunting seasons (October-January), 3.304 wings belonging to birds hunted in the Caserta province were collected; they belonged to Song Thrush Turdus philomelos (3.022), Woodcock Scolopax rusticola (178), Blackbird Turdus merula (58), Redwing Turdus iliacus (34) e Fieldfare Turdus pilaris (12). Samples collected for Redwing, Fieldfare and Blackbird were too small to allow a deep study, whereas we could do some examinations on data concerning Woodcock and Song Thrush. With regard to Woodcock the percentage of young ones (age-ratio) during 2005/2006 was 74% (72 youngs, 25 adults), higher than the percentages obtained during 2003/2004 (68%; 22 youngs, 9 adults) and 2004/2005 (71%; 34 youngs, 16 adults).
During three years of research, data on 3.022 Song Thrushes were collected; of these, 2.347 (78%) were young and 675 were adult. The autumn migration of Turdus philomelos through southern Italy showed a peak passage in the second half of October (pentades 59 e 60). It's interesting to put in evidence that in 2005, during the autumn migration, the proportion of youngs was clearly lower than that obtained during 2003 and 2004. This lowering could be due to a decrease of the breeding success during the 2005 breeding season.
The values of age-ratio calculated in three years of research indicate a good health status of Song Trush's populations; however, in consideration of the found fluctuations and the high hunting interest in this species, in order to plan the bird drawings rationally, it is hoped a longer term on a larger scale study about population trends, extending the research to those species, whose sample was too small.


Bibliografia

- Clausager I., 1973. Age and sex determination of the Woodcock (Scolopax rusticola
). Danish Review Game Biology 8 (1): 1-18.
- Czajkowski A., 2002. Key to ageing of the Woodcock Scolopax rusticola
by the study of wing feathers. OMPO, Paris.
- Del Hoyo J., Elliott A., Sargatal J., 1996. Handbook of the Birds of the World.
Vol. III. Lynx Edicions, Barcelona.
- Fadat C., 1997. Proposte per la gestione venatoria delle popolazioni di Beccaccia (Scolopax rusticola
) in Europa. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina XXVIII: 923-939.
- Scebba S., 1993. Gli Uccelli della Campania.
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- Scebba S., 2006. Tordo bottaccio Turdus philomelos
: studio della migrazione autunnale in Campania. Gli Uccelli d'Italia 31: 26-49.
- Schwabl H., 1983. Expression and significance of the winter strategies in a partially migratory population of European Blackbirds (Turdus merula
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- Simms E., 1978. British thrushes.
London.
- Spanò S., 1997. Stato delle conoscenze sulla biologia della Beccaccia (Scolopax rusticola
) nell'ottica di una corretta gestione della specie. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina XXVII: 909-922.
- Svensson L., 1992. Identification guide to European passerines.
Stockholm.

Pubblicazione n° 73 del Gruppo Inanellamento Limicoli, Napoli




                         
Identificazione dell'età nella Beccaccia. Ottobre 2003: a sinistra l'ala di un individuo nel primo anno di vita, nato cioè nella primavera 2003 (età Euring 3), a destra un individuo adulto, nato cioè prima del 2003 (età Euring 4)





Identificazione dell'età nella Cesena e nel Tordo sassello. Dicembre 2004: le due ali a sinistra sono di Cesena, la prima di un adulto, nato cioè prima del 2004 (età Euring 4) e la seconda di un individuo nel primo anno di vita, nato cioè nella primavera 2004 (età Euring 3); le due ali a destra sono di Tordo sassello, la prima di un adulto e la seconda di un individuo nel primo anno di vita


Cesena: individuo nel primo anno di vita. Da notare le copritrici secondarie esterne non mutate con le punte bianche, di colore bruno più opaco rispetto alle interne (nuove) bruno castane


    


L'area del Monte Maggiore a forte vocazione per lo svernamento dei Turdidi


L'area Wilderness sul versante orientale del Monte Maggiore nel comune di Pietramelara

 
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