Sintesi resoconto 2015 - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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Sintesi resoconto 2015

Ricerche in atto > Migrazione autunnale Allodola

Studio sulla migrazione autunnale dell'Allodola in Campania: sintesi dei dati autunno 2015

Gruppo Inanellamento Limicoli (G.I.L., Napoli)
Federazione Italiana della Caccia - Ufficio Avifauna Migratoria


Gli studi sulle tendenze demografiche a lungo termine e sull’andamento della migrazione autunnale di questa specie sono piuttosto scarsi; l'unica eccezione è rappresentata dal progetto "Alouette", organizzato dal 1990 in Francia dal “Centre de Recherches sur la Biologie des Populations d'Oiseaux”, e tutt’ora in corso con più di 58.000 uccelli inanellati (Teulière 2003). L'analisi dei dati raccolti ha permesso di quantificare il flusso migratorio durante la migrazione post-riproduttiva (Chiron 2002), di fornire informazioni di base sulla sua fenologia e di accertare l’esistenza di una migrazione differenziale tra i sessi (Hargues et al. 2007). In Italia il monitoraggio della migrazione autunnale è iniziato nel 1998 con il Progetto “Alauda 2000” (Scebba 2001, 2009), terminato poi nel 2007; dal 2010 è ripreso in cooperazione con l’Ufficio Avifauna Migratoria della Federazione italiana della Caccia. Gli obiettivi sono quelli di valutare con un’attività di cattura completamente standardizzata l’andamento dei flussi migratori, di verificare eventuali variazioni negli anni del numero delle catture e di monitorare il rapporto maschi/femmine (Scebba et al. 2015), come richiesto dal “Management Plan for Skylark 2007–2009” commissionato dalla Commissione Europea (Petersen 2007). Pertanto, anche nell’autunno 2015 il monitoraggio della migrazione post-riproduttiva è stato condotto sul litorale domizio nel comune di Mondragone (Caserta), iniziando il 1 ottobre e proseguendo ininterrottamente fino al 10 novembre. In totale sono state inanellate 880 allodole; l‘andamento delle catture su base giornaliera è riportato nella figura 1.

Il grafico mostra un numero di catture estremamente ridotto durante tutta la prima decade di ottobre, in cui si sono avuti venti per lo più provenienti dai quadranti meridionale ed occidentale e condizioni di tempo perturbato. Anche la seconda decade di ottobre è stata caratterizzata dalle medesime condizioni atmosferiche ed ha fatto registrare numeri piuttosto bassi di catture con solo quattro giornate in cui sono stati inanellati più di 10 individui e con un picco di 77 catture il 18 ottobre. Nella terza decade di ottobre, pur permanendo condizioni meteorologiche instabili, si sono registrati per lo più venti settentrionali accompagnati da un maggiore flusso migratorio che ha consentito catture più numerose. In nessuna giornata è stata superata la soglia delle 100 catture ed il picco massimo è stato di 87 inanellati il 25 ottobre. Nei giorni successivi e fino alla fine del periodo di monitoraggio i passaggi sono sempre stati molto modesti e di conseguenza anche il numero delle catture, sebbene le condizioni meteo registrate nell’area siano migliorate con venti provenienti dai quadranti settentrionali. In base alla distribuzione temporale delle catture la data mediana (quando cioè è stato catturato il 50% di tutti gli uccelli), evidenziata nel grafico dalla freccia, è caduta il 25 ottobre mostrando una notevole variabilità nel corso degli anni: rispetto a quella registrata nello scorso anno è avvenuta con 11 giorni di ritardo, sei rispetto al 2012 e cinque rispetto al 2013, mentre è risultata in anticipo di tre giorni rispetto al 2011; il 18 ottobre è terminato il primo quartile ed il 28 ottobre il terzo quartile: tra queste due date è risultato compreso il periodo principale della migrazione.


Nella figura 2 la distribuzione delle catture è organizzata per decade. Diversamente dai due anni precedenti, la percentuale più alta è stata ottenuta nella terza decade (50,2% con 442 inanellati) con un discreto valore anche nella seconda (25,9% con 228 catture), mentre la prima decade ha fatto registrare la percentuale più bassa (4,4%, solo 39 inanellati) ottenuta durante il periodo di studio.
Nella tabella 1 si osserva come i numeri relativi alle catture effettuate nelle quattro decadi di questa stagione risultano marcatamente più bassi di quelli registrati negli anni precedenti con una drastica flessione nella prima decade di ottobre ed un numero complessivo di inanellati ancora inferiore a quello già basso dell’anno precedente che corrisponde ad un flusso migratorio rimasto modesto per tutta la stagione.
Come negli anni precedenti, anche se con evidenti fluttuazioni nel numero degli inanellati da un anno all’altro, anche nel 2015 il maggior numero di inanellati è concentrato nella seconda e nella terza decade di ottobre, mentre nella prima decade di novembre le catture sono diminuite notevolmente. Si può osservare inoltre come in alcune annate, così come quest’anno, il numero di inanellati della prima decade di ottobre risulti davvero modesto.

 

OTT 1

OTT 2

OTT 3

NOV 1

TOT

2006

421

566

494

81

1.562

2007

322

419

589

173

1.503

2010

34

201

1.142

193

1.570

2011

77

335

750

269

1.431

2012

399

1.169

300

231

2.099

2013

114

523

426

89

1.152

2014

252

468

120

135

975

2015

39

228

442

171

880

 

1.658

3.909

4.263

1.342

11.172

Tabella 1. Numero di inanellati per decade (dati 2006 e 2007 da Scebba 2009).




L'utilizzo di una metodologia di cattura completamente standardizzata consente di calcolare un indice di cattura (IC) con cui è possibile valutare con maggior precisione l’andamento dei passaggi in quanto il numero di uccelli catturati è rapportato al numero di ore in cui le reti sono rimaste operative. Viene quindi considerata tutta l’attività espletata, dalla prima sessione di cattura effettuata nel mese di ottobre fino all’ultima avvenuta in novembre, in modo da coprire l’intero periodo della migrazione (tabella 2). L’analisi dei dati raccolti in questi otto anni mostra che l’indice di cattura, rimasto sostanzialmente costante per gli anni 2006, 2007, 2010 e 2011, ha fatto registrare un deciso incremento nel 2012 mentre a partire dal 2013 presenta una flessione notevole che in questo ultimo anno di studio risulta ancora più marcata.

Anno

n° catture

mqrete x ore

IC

2006

1.562

73260

21,32

2007

1.503

72600

20,70

2010

1.570

73260

21,43

2011

1.454

68640

21,18

2012

2.099

70620

29,68

2013

1.152

65340

17,63

2014

975

69960

13,94

2015

880

73260

12,01

Tabella 2. Indice di Cattura (IC) per stagione  
(N° di uccelli catturati / mqrete x ore attività) x 1000.

Il campione ottenuto nel 2015 è risultato composto per il 4,9% (43 uccelli) da soggetti il cui sesso resta indeterminato, per il 32,8% (289) da maschi e per il 62,3% (548) da femmine, percentuali che non si discostano significativamente da quelle ottenute nello scorso anno. Calcolando la sex-ratio solo sul numero degli individui di cui è stato stabilito il sesso, il rapporto maschi:femmine risulta di 34,5:65,5 con una proporzione di femmine di poco inferiore a quella registrata nel 2014 (32:68) e sostanzialmente sovrapponibile a quella del 2013 (34:66); il valore ottenuto risulta inferiore a quello calcolato per il 2012 (26:74) e più alto rispetto al 2011 (43:57), al 2010 (41:59), ed a quello ottenuto valutando complessivamente i dati raccolti nei dieci anni del progetto “Alauda 2000” (43:57). Anche se da un anno all’altro il rapporto presenta delle variazioni, si discosta sempre in modo evidente dalla sex-ratio ideale di 50:50 fatto che può dipendere da una maggiore predisposizione delle femmine a compiere movimenti migratori rispetto ai maschi, almeno per quanto riguarda le popolazioni che migrano lungo il litorale sud-tirrenico.
La fenologia della migrazione basata sulle percentuali di maschi e femmine catturati, inanellati e sessati nel 2015 è riportata nella figura 3. L’esame del campione ottenuto mostra come le femmine siano più numerose e siano presenti dalle prime fasi della migrazione fino alla conclusione dell’attività di cattura, senza una netta concentrazione nelle prime due decadi di ottobre come registrato negli anni precedenti, mentre il passaggio dei maschi risulta più sostenuto solo a partire dalla fine della seconda decade di ottobre. La percentuale delle femmine tende a diminuire con il procedere della migrazione e dal 76,9 % ottenuto nella prima decade di ottobre si passa al 73,6% nella seconda, valori inferiori a quelli calcolati nel 2014 (rispettivamente, 82,8% e 71,5%); quindi nella terza scendono al 64,2% per arrivare nella prima decade di novembre al 55,5%, percentuali che risultano invece più elevate rispetto a quelle registrate nello scorso anno (48,2% e 46,3%).


Figura 3. Fenologia della migrazione autunnale basata sulla percentuale di maschi e femmine nel 2015 con linee di tendenza.

In base alla distribuzione temporale delle catture la data mediana è caduta il 24 ottobre per le femmine ed il 26 ottobre per i maschi; il primo quartile è terminato, rispettivamente il 18 ed il 21 ottobre, ed il terzo quartile il 27 ottobre ed il 1 novembre. Il periodo principale della migrazione, che include il 50% degli uccelli catturati, è quindi ricaduto tra il 18 ed il 27 ottobre per le femmine e tra il 21 ottobre ed il 1 novembre per i maschi.

L'esame dell’accumulo del grasso sottocutaneo rappresenta un aspetto importante per determinare lo stato fisiologico degli uccelli e valutare le strategie di migrazione adottate per raggiungere le aree di svernamento, in quanto tale deposito fornisce l’energia necessaria per sostenere la migrazione venendo consumato durante il volo. Nella tabella 3 sono riportate, per gli ultimi sei anni di studio, percentuali e numero di individui, separati per sesso, inclusi nelle diverse classi di grasso (Kaiser 1993).


 

Autunno 2010

Autunno 2011

Autunno 2012

Autunno 2013

Autunno 2014

Autunno 2015

Classi di
grasso

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

0

2
0,3

5
0,6

10
1,7

14
1,8

2
0,6

9
0,9

11
2,9

34
4,7

2
0,7

10
1,6

11
3,8

18
3,3

1 - 2

162
26,4

297
33,7

86
14,4

203
25,7

96
26,2

370
35,4

145
38,7

391
53,7

49
16,5

250
40,1

68
23,5

232
42,4

3 - 4

388
63,3

524
59,5

331
55,5

445
56,5

232
63,4

602
57,5

191
50,9

276
37,9

205
69,3

332
53,3

175
60,6

269
49,2

5 - 6

61
10,0

55
6,2

169
28,4

126
16

36
9,8

65
6,2

28
7,5

27
3,7

40
13,5

31
5,0

35
12,1

28
5,1

Totale

613

881

596

788

366

1.046

375

728

296

623

289

547

Tabella 3. Distribuzione (N e %) delle allodole nelle diverse classi di grasso, separate per sesso.

I dati relativi all’accumulo del grasso sottocutaneo presentano una certa variabilità da un anno all’altro, tuttavia le percentuali relative ad uccelli privi di grasso visibile (classe 0) sono sempre molto basse, mentre in tutti gli anni risulta elevato il numero di uccelli inclusi nelle classi di grasso 3-4 e 5-6, cioè con elevati depositi di grasso. Si può affermare dunque che degli uccelli inanellati solo una piccola percentuale presenta uno scarso strato adiposo e quindi condizioni fisiche inadatte per proseguire la migrazione. Ciò suggerisce che questa frazione del campione sia costituita sia da individui che hanno già raggiunto l’area di svernamento, sia da soggetti con una strategia migratoria caratterizzata da spostamenti su brevi distanze e che, pertanto, non necessitano di elevate quantità di grasso, oltre che da allodole che sono costrette a fermarsi non essendo riuscite ad accumulare riserve di grasso sufficienti.
Nel corso del 2015 si è osservata una drastica diminuzione del flusso migratorio con un numero di catture inferiore a quello già basso dello scorso anno. Questa diminuzione è in parte imputabile alle condizioni meteo dell’area rimaste sfavorevoli per tutta la durata di ottobre con venti anche molto forti provenienti in prevalenza dai quadranti meridionali e accompagnati da frequenti piogge e temporali. Tuttavia la flessione nel numero delle catture registrata negli ultimi tre anni potrebbe essere dovuta anche ad altre cause ancora non chiarite, come ad esempio l’eccessivo prelievo venatorio effettuato durante la migrazione in paesi come la Romania, le condizioni climatiche nei paesi di origine che hanno fatto registrare temperature relativamente elevate fino ad oltre la metà di ottobre o la presenza di un elevato e virulento impatto di malaria nell’areale di riproduzione come evidenziato da un alto tasso di infezione nei soggetti esaminati in Campania (Zehtindjiev et al. 2010).

Bibliografia
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(Alauda arvensis) 2007–2009. Office for Official Publications of the European Community, Luxembourg.
Scebba S. (2001) Biometrics and sex ratios of Skylarks Alauda arvensi
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Teulière J.M. (2003) Baguage de l'Alouette des champs (Alauda arvensis) en migration nocturne post-nuptiale. Bilan 2002 en Limousin. Epops 60: 26-53.
Zehtindjiev, P., Križanauskienė, A., Scebba, S., Dimitrov, D., Valkiūnas, G., Hegemann, A., Tieleman, B. I. & Bensch, S. (2012) Haemosporidian infections in skylarks (Alauda arvensis): a comparative PCR-based and microscopy study on the parasite diversity and prevalence in southern Italy and the Netherlands. European Journal of Wildlife Research 58: 335-344.


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