Migrazione Caradriiformi - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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Migrazione Caradriiformi

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Monitoraggio dei Caradriiformi nella Piana del Volturno (Caserta)



L'Italia, per la sua posizione geografica, rappresenta per i Caradriiformi un ponte ideale tra l'Africa e la regione artica e subartica dell'Europa settentrionale e della Siberia e rientra a far parte della "Mediterranean/Black Sea Flyway". A causa della scomparsa lungo il tratto sud-tirrenico di quasi tutte le zone umide, gli uccelli legati a questi particolari ambienti sono costretti a concentrarsi durante la migrazione solo in pochi punti dove possono ancora trovare condizioni idonee per la sosta. I numerosi invasi artificiali privati utilizzati per la caccia localizzati nella Piana del Volturno (Caserta) fino al 2005, anno in cui parte dell'area è stata sottoposta a sequestro gudiziario, hanno svolto un ruolo fondamentale per tutto il periodo primaverile in quanto sono stati utilizzati da un elevato numero di uccelli in migrazione verso i quartieri di nidificazione.
In quest'area il Gruppo Inanellamento Limicoli (G.I.L., Napoli), con la collaborazione di ornitologi italiani e stranieri, ha avviato dal 1991, per la prima volta in Europa meridionale, un programma di studio a lungo termine dei movimenti migratori dei Caradriiformi lungo il litorale sud-tirrenico (Scebba et al.
1993, 1994), ricerche che nel triennio 2002-2004 sono state effettuate per conto del Comitato di Gestione dell'Ambito Territoriale Caccia di Caserta. Questo studio, condotto durante la migrazione pre- e postnuziale, oltre ad effettuare un monitoraggio costante dei flussi migratori e ricavare dei trends sulle variazioni di densità delle popolazioni migranti, ha inteso rimarcare l'importanza rivestita dalle piccole aree umide nell'ottica di una corretta gestione faunistica.

Area di studio e metodi

Lo studio è stato condotto nella Piana del Volturno (Caserta) ed in particolare presso gli invasi artificiali presenti nelle località denominate "Soglitelle" e "Pericarole" comprese nel comune di Villa Literno (40°58'N 13°59'E). La metodologia è stata incentrata principalmente sull'attività di cattura e inanellamento utilizzando durante le ore notturne reti mist-nets e richiami acustici ed effettuando durante le ore diurne regolari osservazioni. Su tutti gli individui catturati è stata determinata l'età (Prater et al.
1977) e sono state rilevate alcune misure biometriche: lunghezza dell'ala, III remigante primaria, becco, tarso, nalospi e peso. La stima della quantità di grasso visibile è stata stabilita con un nuovo metodo (Moschetti & Scebba 1999, Scebba & Moschetti 2006) secondo una scala da 0 a 4 in base alla quantità presente tra l'articolazione dell'ala e quella della zampa (figura 1):
classe 0: assenza di grasso nella regione sottoalare (l'area appare color rosso scuro); classe 1: poco grasso giallastro visibile nella depressione della regione sottoalare fino all'articolazione della zampa; classe 2: grasso come nella classe 1, in più il grasso forma un piccolo triangolo giallastro tra la depressione e l'articolazione dell'ala; classe 3: il grasso copre tutte le parti citate sopra, esclusa una piccola zona del corpo (che appare color rosso scuro); classe 4: il grasso ricopre completamente tutta la regione sottoalare ed è nettamente convesso.


Figura 1.
Classificazione delle classi di grasso.


Risultati

Nel corso della ricerca sono stati inanellati oltre 14.000 individui appartenenti a 43 specie, molte delle quali di notevole importanza per l'intero territorio nazionale e regionale; alcune sono incluse nell'Allegato I della Direttiva comunitaria 2009/147/CE (Cavaliere d'Italia Himantopus himantopus, Pernice di mare Glareola pratincola, Fratino Charadrius alexandrinus, Combattente Philomachus pugnax, Piro piro boschereccio Tringa glareola, Piro piro di Terek Xenus cinereus, Mignattino Chlidonias niger, Sterna maggiore Sterna caspia, Beccapesci Sterna sandvicensis) concernente la conservazione degli uccelli selvatici, altre sono comunque poco comuni (Piovanello maggiore Calidris canutus, Gambecchio frullino Limicola falcinellus, Albastrello Tringa stagnatilis, Voltapietre Arenaria interpres). Occorre ricordare che per le specie incluse nell'Allegato I il legislatore ha previsto nell'articolo 4 misure speciali di conservazione per quanto riguarda l'habitat e la sopravvivenza. Nell'area, nonostante le ridotte dimensioni (circa 190 ha) sono state osservate forti concentrazioni di uccelli in sosta durante la migrazione primaverile e sulla base dei censimenti effettuati è stato stimato un turn-over di non meno di 15-20.000 individui.
Attraverso le ricatture di uccelli inanellati in anni precedenti è stata confermata la fedeltà all'area di studio da parte di migratori su lunga distanza, quali Gambecchio Calidris minuta
e Piovanello Calidris ferruginea. Il controllo di individui già inanellati ha consentito di accertare un periodo medio di sosta molto breve, in genere 4-5 giorni, durante il quale sono avvenuti sostanziali aumenti di peso e di grasso (Scebba & Moschetti 2001); numerose anche le ricatture straniere (Finlandia, Polonia, Germania, Rep. Ceca, Svizzera, Norvegia, Svezia, Ucraina, Spagna, Senegal) e le segnalazioni di uccelli inanellati ricevute da altri paesi. Per il Piovanello sono state ottenute diverse ricatture che hanno consentito di accertare che gli uccelli che si sono fermati nella Piana del Volturno seguivano una rotta che interessava la Grecia e l'Ucraina, prima di dirigersi verso le aree di nidificazione in Siberia (Scebba & Moschetti 2006). Numerose sono state anche le segnalazioni ricevute nell'ambito del progetto internazionale "Tringa glareola 2000", finalizzato allo studio della migrazione del Piro piro boschereccio nel Paleartico occidentale e coordinato dal Kuling Group (Danzica, Polonia): uccelli marcati con anelli colorati sono stati successivamente osservati in Polonia, Finlandia, Svezia, Rep. Ceca, Svizzera, Ucraina e Burkina Faso (Scebba & Moschetti 1996, 2003). Oltre a costituire un'importante area di sosta per i limicoli ed a rappresentare quindi un "collo di bottiglia" per molte specie, questi invasi artificiali sono stati interessati dall'insediamento di una colonia di circa 150 Cavalieri d'Italia e di almeno 5/6 coppie di Pernice di mare che regolarmente vi hanno nidificato (Scebba e Moschetti 1995, Scebba e Vannucchi 2003). È da rimarcare che quest'ultima specie in Europa è considerata in pericolo in quanto ad altissimo rischio di estinzione ed è presente in Italia con una popolazione di 30-100 coppie localizzate in Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna e Sicilia (Brichetti 1999).
Tutto ciò conferma l'enorme importanza che ha rivestito quest'area durante la migrazione primaverile e durante la nidificazione, almeno fino al 2005. Questi bacini artificiali erano infatti utilizzati per la caccia, l'acqua vi veniva immessa con pompe o mediante pozzi artesiani e, terminata l'attività venatoria, conservavano adeguati livelli di acqua salmastra ancora per tutto il periodo della migrazione; un ruolo importante per l'alimentazione degli uccelli veniva anche assunto dalle zone acquitrinose presenti tra gli invasi, solo in parte causate dalle precipitazioni invernali ma, per lo più, dipendenti dalle infiltrazioni provenienti dalle vasche adiacenti e dal mancato deflusso dell'acqua per il ridotto drenaggio dei numerosi canali; la vegetazione che le caratterizzava era costituita da Salicornia sp. e da graminacee.
Dal 2005, a causa dei lavori di dragaggio dei principali canali effettuati dal Consorzio di Bonifica del Volturno ed al divieto dell'attività venatoria in seguito all'inclusione dell'area nella Riserva Naturale Regionale Foce Volturno - Costa di Licola - Lago di Falciano, si è verificato un rapido e costante prosciugamento di tutti i terreni acquitrinosi con la completa perdita dell'habitat originale e ciò ha determinato un drastico calo delle presenze di limicoli in sosta nell'area.
Risulta evidente la necessità di interventi decisi da parte degli enti competenti basati su una corretta gestione del territorio e soprattutto dei livelli idrici sia nel periodo della migrazione primaverile che in quello della riproduzione; è quindi importante proporre delle soluzioni efficaci in grado di riportare l'ambiente al suo status precedente in modo da consentire la sosta ai grossi stormi di limicoli in migrazione.

Bibliografia

Brichetti, P. (1999) Aves. Avifauna italiana.
Edagricole, Bologna.
Moschetti, G. & Scebba, S. (1999) Migration pattern and fat reserves of Curlew Sandpiper Calidris ferruginea
in a stopover site in southern Italy. Atti X Conv. ital. Ornit., Caorle. In: Avocetta, 23, Supplemento: 39.
Prater, A.J., Marchant, J.H. & Vuorinen, J. (1977) Guide to the Identification and Ageing of Holarctic Waders.
BTO Guide 17. Tring, Herts.
Scebba, S. e Moschetti, G. (1995) Prima nidificazione accertata di Pernice di mare Glareola pratincola
in Campania. Ucc. d'Italia, 20: 122-124.
Scebba S. & Moschetti G. (1996) Migration pattern and weight change of Wood Sandpiper Tringa glareola
in a stopover site in southern-Italy. Ringing and Migration, 17: 101-104.
Scebba, S. & Moschetti, G. (2001) Fat reserves of Little Stint Calidris minuta
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Scebba S. & Moschetti G. (2003) Spring migration of Wood Sandpiper Tringa glareola
in southern Italy. Atti XII Conv. ital. Ornit., Ercolano. In: Avocetta (2003) 27, Supplemento: 49.
Scebba, S. & Moschetti, G. (2006) Migration pattern and fat reserves of Curlew Sandpiper Calidris ferruginea
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Scebba, S., Moschetti, G., Lancini, M. e Esposito, R. (1993) Dati preliminari sulla migrazione dei Limicoli in Campania. Atti VII Conv.
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Scebba, S., Moschetti, G. e Taglialatela, D. (1994) Importanza delle vasche artificiali nella Piana del Volturno (Caserta) per la migrazione dei Caradriformi. In: Fraissinet M., Coppola D., Del Gaizo S., Grotta M. e Mastronardi D. (red.) 1995. Atti Convegno Nazionale "L'avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali, coltivi, aree urbane"
. Monografia n.5 dell'ASOIM, Electa Napoli: 151-153.
Scebba, S. e Vannucchi, A. (2003) Nidificazione del Cavaliere d'Italia Himantopus himantopus
nella Piana del Volturno (Caserta). Atti XII Conv. ital. Ornit., Ercolano. In: Avocetta 27, Supplemento: 137.

Abstract

The Mediterranean coastal area is used by many Palearctic bird species during their annual migration cycle both as stopover and resting areas. The geographical position of the Italian peninsula is an ideal "land-bridge" through to Africa and it is thereby used by many separate bird populations originating from a wide spread of geographical areas. Birds use the Italian "corridor" from as far west as the Norvegian arctic, through Central Europe and the Russia north - to as east possibly, as the Ukraine.
Many wader (Charadriiformes
) species are common migrants through southern Italy though their migration dynamics are understood. Ringing of species in this family has always been of an occasional manner in this area. Little is known about the exploitation of food resources and the ensuing changes in body mass during migration periods at stopover site in Campania. Also knowledge of the numbers of waders and the populations involved is incomplete.
The loss of nearly all the natural wetland areas along the south Tyrrhenian coastline has meant that migrating waders are forced to concentrate in the few remaining small wetlands to find suitable conditions for resting and feeding. Large numbers of waders are present in spring, when birds that have spent the non-breeding period of their year in Africa, begin to move north towards their breeding grounds. Many stop briefly in these small wetland areas along the Tyrrhenian coast to build up body reserves. It is possible therefore, to observe large flocks of waders near to the river mouths and in small artificial ponds used as decoys for hunting ducks.
In the north west of Campania region, between Patria Lake and the Volturno River Mouth and inland from the Licola-Castelvolturno pine-wood, there was an area that contains many artificial ponds varying in size from 0.5 ha up to c.5 ha which represented an important stop and/or nesting site for many species. The water supply to these ponds was provided either from artesian wells or pumped from the nearby watercourse. These ponds were constructed by local hunters for waterfowl shooting from September to January. After this date, the ponds were drained and weed and grass species allowed to grow before being flooded again in September. Between the ponds are unpaved roads. On some places between the ponds, small areas of swamp remained as a result of rain in winter and also by seepage water from adjacent lagoons; the main vegetation consists of Salicornia sp. and grasses. In the spring in these swamps most Wood Sandpipers are attracted and also many pairs of Black-winged Stilts are breeding.
The area represented a very important stopover site for many species of wader, primarily during spring migration. Many also showed a great year-to-year site fidelity. The level of brackish water in the artificial ponds was relatively constant; the water quality was good and allowed large numbers of Crustacea (Gammarus
sp.) and of aquatic insect larvae of Diptera (Chironomidae) to be present. When the ponds were drained in the spring, these arthropods were forced to concentrate into the remaining shallow puddles creating almost a "soup" of crustacea. This phenomen occured exactly at the time of wader spring migration so there was a ready food resource to exploit. In early May it was not uncommun to see, also during day-time, flocks of 2000/3000 individuals, mostly Curlew Sandpipers and Little Stint, actively feeding in the small puddles.
Since 1991, the "Gruppo Inanellamento Limicoli (Naples)", created with the aim of studying waders in southern Italy, has begun a research program for long-term monitoring of the northward migration and passage populations of the Charadriiformes
along the southern Tyrrhenian coastline.
The main aims of project were:
- to establish the seasonal migratory patterns of all waterbird species;
- to study the daily migratory patterns, in order to assess the flight strategy used and to try and co-ordinate mistnet captures with visual observations as ways of studying migration;
- to investigate the geographical origins of the wader species that migrate through the central Mediterranean Sea and identify the different populations involved;
- to analyse the physical condition of birds and to use the fat level data for an estimation of  potential flight range for the major migrant species;
- to identify the importance of these coastal wetlands as migratory stopover sites and to highlight the importance of preserving small, wet areas for a correct fauna conservation.
This initiative was the first long-running wader-ringing operation in southern Europe for long-term monitoring of waders migrating to- and from- the African continent. The catching activity was essentially geared to the migration periods, with the co-operation of Italian and foreign ornithologists. Over 14.000 birds have been ringed using mist nets in very shallow water with the aid of tape lures, many of whom belong to species included in Appendix I of 2009/147/CE Directive (Himantopus himantopus
, Glareola pratincola, Charadrius alexandrinus, Philomachus pugnax, Tringa glareola, Xenus cinereus, Chlidonias niger, Sterna caspia, Sterna sandvicensis).
Results of the ringing project were presented at conferences (Wader Study Group Annual Conference 1993, Ipswich, Great Britain, VII Italian Ornithological Conference 1993, Urbino, Italy, X Italian Ornithological Conference 1999, Caorle, Italy, XI Italian Ornithological Conference 2001, Castiglioncello, Italy, XII Italian Ornithological Conference 2003, Ercolano, Italy) and publications in Italian and internationals journals.
Because of its high ornithological value, from the 2005 this area was enclosed in the Natural Regional Reserve Foce Volturno - Costa di Licola - Lago di Falciano, but needs to be protected through a proper land control and a correct management of water levels.

 
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