Sintesi resoconto 2012 - Gruppo Inanellamento Limicoli (GIL, Napoli)

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Sintesi resoconto 2012

Ricerche in atto > Migrazione autunnale Allodola

Studio sulla migrazione autunnale dell'Allodola in Campania: sintesi dei dati autunno 2012


Gruppo Inanellamento Limicoli (G.I.L., Napoli)
Federazione Italiana della Caccia - Ufficio Avifauna Migratoria


Anche per l'autunno 2012 è stato effettuato il monitoraggio della migrazione post-riproduttiva, iniziando il 1 ottobre e proseguendo ininterrottamente fino al 10 novembre. Sulla base dei dati forniti dal Progetto “Alauda 2000”, condotto nel periodo 1998-2007 nella Piana del Volturno (Caserta) per conto dell’Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell’Ambiente Naturale (ANUU) (Scebba 2009), è possibile ritenere che questo arco di tempo abbracci l’intero periodo della migrazione. La costante attività di monitoraggio consente di verificare l’andamento dei flussi migratori, di determinare i periodi di migrazione, di analizzare la composizione in classi di sesso (rapporto maschi/femmine), di esaminare le condizioni fisiche e di stimare l’autonomia potenziale di volo degli individui catturati.
La metodologia ormai standardizzata negli anni ha permesso di inanellare 2.099 allodole, superando le 100 catture in cinque giornate (120 inanellati il 5 ottobre, 340 il 18, 294 il 19, 296 il 20 e 102 il 21). Nella figura 1 è mostrato l‘andamento delle catture su base giornaliera che ha evidenziato una prima consistente ondata di migratori nei primi giorni di ottobre con discreti passaggi fino alla metà del mese; dal giorno 17, in presenza di venti provenienti dai quadranti settentrionali e perlopiù compresi tra 46° e 90°, ha avuto inizio un fortissimo movimento migratorio che ha consentito l’osservazione del passaggio continuo di moltissimi stormi, ha raggiunto il suo apice il giorno successivo, individuato nel grafico dal picco massimo di catture (340 allodole inanellate), ed è proseguito con eguale intensità fino al giorno 20. Nei giorni successivi le catture si sono poi ridotte rapidamente, in particolare per l’arrivo di una serie di perturbazioni caratterizzate da intense precipitazioni e fortissimi venti dai quadranti meridionali. Successivamente, quando le condizioni meteorologiche sono migliorate e, soprattutto, è scemata l’intensità del vento, è stata ancora registrata una modesta ondata di migratori, così come già era stato osservato in passato, che ha consentito di inanellare 156 uccelli negli ultimi tre giorni della prima decade di novembre e che hanno rappresentato la coda della migrazione autunnale. La data mediana è caduta il 19 ottobre, quattro giorni prima rispetto al 2010 e ben nove rispetto al 2011, il primo quartile è terminato il 14 ottobre ed il terzo quartile il 21. Tra queste due date risulta compreso il periodo principale della migrazione.
Nella figura 2 le catture sono organizzate per decadi; l’andamento si discosta in modo evidente da quelli registrati negli anni 2010 e 2011 che, invece, sono risultati abbastanza simili, anche se con percentuali differenti.


Nel 2010 e nel 2011 i valori più elevati sono stati infatti riscontrati sempre nella terza decade di ottobre, rispettivamente con il 73% (1.142 inanellati) e con il 51,7% (750 inanellati), mentre nel 2012 la percentuale più alta di catture si è avuta nella seconda decade (55,7% con 1.169 inanellati) ma intensi movimenti migratori sono avvenuti anche nella prima (19%). Se si confrontano questi dati con quelli riportati nel Progetto “Alauda 2000” per gli anni 2006 e 2007, in cui il monitoraggio della migrazione è stato condotto nella stessa area di cattura e con un transetto di reti verticali di tipo mist-nets in numero e dimensioni costanti collocate secondo un orientamento fisso, si rileva che anche nell’autunno 2006 il maggior numero di inanellati fu ottenuto nella seconda decade, mentre nell’autunno 2007 le catture mostrarono un incremento costante raggiungendo il valore più alto nella terza decade di ottobre (tabella 1).

 

OTT 1

OTT 2

OTT 3

NOV 1

TOT

2006

421

566

494

81

1.562

2007

322

419

589

173

1.503

2010

34

201

1.142

193

1.570

2011

77

335

750

269

1.431

2012

399

1.169

300

231

2.099

Tabella 1. Numero di inanellati per decade (dati 2006 e 2007 da "Alauda 2000").

Poiché il monitoraggio della migrazione è stato condotto nell’autunno del 2006 e del 2007 e quindi negli anni 2010, 2011 e 2012 con una metodologia di cattura completamente standardizzata, è possibile valutare con maggior precisione l’andamento dei passaggi avvenuti nelle cinque stagioni mediante un indice di cattura (IC). È stata quindi considerata tutta l’attività espletata, dalla prima sessione di cattura effettuata il 1 ottobre fino all’ultima avvenuta il 10 novembre, in modo da coprire l’intero periodo della migrazione (tabella 2). L’indice di cattura è stato ricavato dividendo il numero degli uccelli catturati in una determinata stagione per il prodotto del numero di metri quadrati di rete utilizzati moltiplicato il numero di ore di esposizione delle stesse e moltiplicando poi il risultato finale per 1000.

Anno

n° catture

mq x ore

IC

 

Dall’analisi dei dati riportati in tabella si rileva un indice di cattura che può essere considerato costante nei primi quattro anni mentre nel 2012 vi è un forte incremento dovuto agli intensi passaggi osservati tra il 17 ed il 21 ottobre, probabilmente favoriti da venti provenienti dai quadranti settntrionali. Va infatti osservato che condizioni climatiche favorevoli o, al contrario, la presenza di venti molto forti anche in una sola giornata di intensi passaggi, possono decisamente influenzare il numero delle catture (soprattutto per le condizioni delle reti) e questo spiegherebbe anche le modeste differenze che si riscontrano da un anno all’altro.

2006

1.562

73260

21,32

 

2007

1.503

72600

20,70

 

2010

1.570

73260

21,43

 

2011

1.454

68640

21,18

 

2012

2.099

70620

29,68

 

Tabella 2. Attività di cattura durante la migrazione post-riproduttiva, autunno 2006-2007 e 2010-2012, e relativo Indice di Cattura.

     

Come richiesto dal "Management Plan for Skylark" della Commissione Europea (Petersen 2007) è anche proseguito l'analisi della sex-ratio durante la migrazione autunnale. Complessivamente il campione ottenuto nel 2012 è risultato composto per il 6,3% (133 uccelli) da soggetti non sessati, per il 24,8% (520) da maschi e per il 68,9% (1.443) da femmine; da questi dati deriva che se si calcola la sex-ratio solo sul numero di individui di cui è stato stabilito il sesso risulta un rapporto di 26:74 (maschi:femmine). Può essere interessante rilevare che in base alle catture effettuate nel periodo 1972-1981 sulla costa atlantica francese, è sempre risultato un numero di maschi inferiore, anche se con un incremento verso la fasi finali della migrazione (Vignes 2001). Molto diversa è invece la sex-ratio accertata per le popolazioni dell’Europa settentrionale, dove è stata constatata una predominanza di maschi. In Olanda la proporzione di maschi catturati durante la migrazione autunnale aumenta dal 30% circa all’inizio di ottobre fino all’80% circa alla fine di novembre (Schekkerman 1999).
Va sottolineato che per la determinazione del sesso sono stati utilizzati i parametri riportati nel Progetto “Alauda 2000” che coincidono con quelli usati in Francia per distinguere i due sessi (Demongin 2006) ed in particolare dal programma di ricerca “Alouette” condotto dal “Centre de Recherches sur la Biologie des Populations d’Oiseaux” (Centro d’inanellamento francese) che coinvolge una trentina di inanellatori i quali tra il 1989 ed il 2000 hanno inanellato più di 50.000 uccelli (Teulière 2003). Nella figura 3 viene riportata la fenologia della migrazione basata sulle percentuali di maschi e femmine catturati, inanellati e sessati nel 2012 lungo la costa sud-tirrenica.



Dal grafico si osserva una maggiore presenza di femmine dalle prime fasi della migrazione fino alla fine della seconda decade di ottobre, quando poi inizia un forte passaggio caratterizzato da un elevato numero di maschi che rimangono numerosi per tutto il successivo periodo. Se la sex-ratio viene calcolata per decade, sempre prendendo in esame campioni che includono solo gli individui di cui è stato stabilito il sesso, si evidenzia ancora più chiaramente la presenza di una migrazione differenziale tra i due sessi. Infatti, nell’autunno del 2011 e del 2012, stagioni in cui il monitoraggio ha coperto il periodo dal 1 ottobre al 10 novembre, si osserva che dall’85,3% e dall’88,1% di femmine, ottenuto nella prima decade di ottobre, si passa al 67,5% ed al 75,4% nella seconda, quindi al 52,3% ed al 67% nella terza ed infine si arriva al 48,8% ed al 47,2% nella prima decade di novembre.
Questa progressiva diminuzione delle femmine nel corso della migrazione è determinata dalla tendenza dei maschi a migrare più tardi e ad allontanarsi di meno dalla aree di riproduzione; è poi probabile che le variazioni nel numero di femmine presenti nel flusso migratorio autunnale che si verificano da un anno all’altro possano essere dovute alle condizioni meteorologiche e/o alle disponibilità alimentari.
Nell'ambito del progetto di ricerca l’esame delle condizioni fisiche degli uccelli in migrazione ha un'importanza rilevante ed è effettuato valutando l’entità dei depositi di grasso sottocutaneo utilizzati come “carburante” durante il viaggio. Ciò può consentire di determinare l’autonomia potenziale dei migratori e può fornire informazioni utili per determinare le strategie di migrazione adottate. Nella tabella 3 vengono riportate le percentuali ed il numero di individui, separati per sesso, inclusi nelle diverse classi di grasso, calcolate nei tre anni di studio. Le percentuali di allodole che non presentano depositi di grasso visibili (classe 0) o, comunque, molto ridotti (classi 1 e 2) risultano sempre molto basse in quanto va ricordato che il monitoraggio viene effettuato su uccelli in piena attività migratoria. Va poi osservato che per entrambi i sessi si rileva un elevato numero di uccelli con abbondanti depositi adiposi dovuto probabilmente al passaggio di una nutrita componente di soggetti in migrazione verso aree di svernamento più meridionali. È interessante osservare che le femmine presentano sempre depositi adiposi più ridotti rispetto a quelli dei maschi mostrando percentuali più elevate nelle classi di grasso 0-2 e più basse nelle classi 3-6.

Tabella 3. Distribuzione delle allodole nelle classi di grasso, separate per sesso.

 

Autunno 2010

Autunno 2011

Autunno 2012

Classi di
grasso

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

♂♂
N
%

♀♀
N
%

0

2
0,3

5
0,6

10
1,7

14
1,8

2
0,6

9
0,9

1 - 2

162
26,4

297
33,7

86
14,4

203
25,7

96
26,2

370
35,4

3 - 4

388
63,3

524
59,5

331
55,5

445
56,5

232
63,4

602
57,5

5 - 6

61
10,0

55
6,2

169
28,4

126
16

36
9,8

65
6,2

Totale

613

881

596

788

366

1.046

Se si considera l’intero campione ottenuto per anno si rileva che le percentuali di uccelli con scarse riserve di grasso (classi 0, 1 e 2) non mostrano variazioni importanti (30,9% nel 2010, 22,7% nel 2011 e 34,1% nel 2012); inoltre quelli che mostrano un punteggio di grasso uguale o superiore a 3 posseggono energie sufficienti per proseguire la migrazione senza effettuare soste e sono in grado di raggiungere zone di svernamento poste più a sud dell’area di studio.
E' evidente che i dati raccolti nell'autunno 2012 costituiscono un'importante fonte di informazioni ed arricchiscono la banca-dati relativa ad una specie che ha subito un marcato declino delle popolazioni nidificanti nell'Europa occidentale, soprattutto per i recenti cambiamenti del sistema agro-colturale, ed è anche sottoposta ad una forte pressione venatoria. E' quindi necessario disporre di una larga scala di dati d’inanellamento raccolti mediante progetti standardizzati di monitoraggio a lungo termine per poter valutare correttamente la dinamica di popolazione e programmarne una corretta gestione. La ricerca condotta in questi tre anni in collaborazione con l’Ufficio Avifauna Migratoria della Federazione italiana della Caccia, unitamente ai risultati ottenuti dal progetto “Alauda 2000” condotto per conto dell’Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell’Ambiente Naturale (ANUU) nel periodo 1998-2007, ha permesso di inanellare 19.483 allodole e di avere a disposizione serie temporali a lungo termine consentendo di costruire curve di tendenza del passo. Sulla base dei numeri delle catture ottenuti in ciascuna stagione è possibile affermare che l’andamento dei flussi migratori autunnali che interessano il litorale sud-tirrenico sia rimasto sufficientemente costante nel corso degli anni: in particolare nell’autunno degli anni 1998, 2002, 2003, 2006, 2007, 2010 e 2011 si è avuta una media di 1.402 uccelli per stagione, evidenti incrementi sono stati registrati nel 1999 (1886), nel 2004 (3.082), nel 2005 (2.038) e nel 2012 (2.099), mentre drastiche flessioni si sono avute nel 2000 e nel 2001, dovute però alla dislocazione nell’entroterra di punti di cattura meno interessati dalla migrazione. Queste fluttuazioni rientrano comunque nel normale andamento della fenologia della migrazione in quanto, da un anno all'altro, possono verificarsi delle considerevoli variazioni nei passaggi dei migratori.
Occorre quindi ribadire che questa indagine rappresenta l’unico studio a lungo termine sulla migrazione post-riproduttiva dell’Allodola condotto in Europa meridionale in modo standardizzato e le informazioni raccolte costituiscono una risorsa fondamentale per valutare se la migrazione autunnale e quindi il successivo svernamento rappresentano una fase critica del suo ciclo vitale.


BIBLIOGRAFIA

Demongin, L. (2006) Guide d’identification en main des oiseaux d’Europe. Identification, biométrie, mue, sexe, âge. Provisional version, unpublished, 164 pp.
Petersen, B.S. (2007) Management Plan for Skylark (Alauda arvensis
) 2007–2009. Office for Official Publications of the European Communities, Luxembourg.
Scebba, S. (2009) Rapporto “Alauda 2000”.
Indagine sulla migrazione autunnale nella Piana del Volturno (Caserta) in base all’attività di inanellamento: autunno 1998 – 2007. Studio Lito Clap, Bergamo.
Schekkerman, H. (1999) Sex bias and seasonal patterns in tape-lured samples of migrating Skylarks Alauda arvensis. Ringing & Migration
, 19, 299-305.
Teulière, J.M. (2003) Baguage de l'Alouette des champs (Alauda arvensis
) en migration nocturne post-nuptiale. Bilan 2002 en Limousin. Epops, 60: 26-53.
Vignes, J.C. (2001) Observations sur les migrations et la biométrie de l’Alouette des Champs (Alauda arvensis
) en automne au Pays-Basque. Munibe, 51: 85-90.


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