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L’ATC Salerno 1 promuove un progetto di ricerca sulla migrazione del Tordo: primo anno di studio
Un’importante applicazione degli studi sulle migrazioni riguarda le specie di interesse venatorio per le quali i piani di prelievo devono basarsi su una corretta conoscenza dei tempi e delle rotte di spostamento delle diverse popolazioni, in modo da indirizzare l’attività gestionale nei periodi e nei siti più appropriati rispettando gli obblighi stabiliti dalla Direttiva comunitaria 2009/147/CE e dal “Key concepts document on period of reproduction and prenuptial migration of huntable bird species in the EU” del Comitato Ornis. In particolare, tra le diverse norme della Direttiva, il paragrafo 4 dell’articolo 7 stabilisce una serie di principi fondamentali per la definizione dei periodi di caccia e, soprattutto, afferma che le specie migratrici non possono essere cacciate durante il ritorno al luogo di nidificazione. Per chiarire questo punto nel documento relativo ai “concetti fondamentali” si fa riferimento ad unità temporale di dieci giorni (decadi) e si afferma che la sovrapposizione di una sola decade tra la stagione della caccia e il periodo della migrazione prenuziale va considerata una sovrapposizione “teorica”, mentre dalla decade successiva la sovrapposizione diventa “reale”. Di conseguenza, ai fini della fissazione della data di chiusura della caccia, è ammesso un certo margine di flessibilità nel determinare l’inizio della migrazione prenuziale che consenta di escludere eventuali movimenti estremi o anomali. È dunque evidente che per la fissazione del calendario venatorio occorre stabilire con precisione quale sia la data d’inizio della migrazione primaverile basandosi su dati scientifici e tecnici.
Il Tordo bottaccio è una specie sottoposta ad una forte pressione venatoria e in Italia è stimato in modo molto approssimativo un abbattimento di 4-
Individuare un sito idoneo per impiantare una stazione d’inanellamento non è semplice in quanto sono necessarie una serie di condizioni: deve essere agevolmente raggiungibile, è indispensabile che la vegetazione circostante non sia troppo fitta o troppo alta, occorre ottenere le autorizzazioni necessarie per accedere all'area, poter lasciare l’impianto di reti chiuso senza che sparisca ed infine è opportuno che l’area sia anche interessata da un buon passaggio di tordi in migrazione prenuziale.
E' stata pertanto individuata una sella all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari nel comune di Tramonti ad un'altezza di 751 mt s.l.m. che, per la sua posizione geografica e per la vicinanza del mare, è interessata da intensi movimenti migratori sia postriproduttivi che prenuziali. Il sito si affaccia infatti sulla vallata che costituisce un passaggio naturale dal litorale di Maiori verso il valico di Chiunzi, collegando la costiera amalfitana con l'Agro nocerino-
L’esame dei dati raccolti in questo primo anno di studio sembrerebbe confermare la tesi secondo cui, almeno fino alla prima decade di febbraio, non vi sia alcun movimento migratorio di tordi bottacci, fatto salvo qualche spostamento erratico, sebbene ciò vada avvalorato da ulteriori indagini che consentino di valutare anche le variabilità interannuali.
Va infatti sottolineato che le pessime condizioni meteorologiche con forti perturbazioni, temperature rigide ed abbondanti nevicate anche sui rilievi più bassi che hanno interessato sia l’Italia che tutto il resto dell’Europa da metà gennaio fino a metà marzo, unitamente all’arrivo nella seconda decade di febbraio di un immenso ammasso di aria gelida dalla Russia chiamato "orso siberiano", non hanno certo favorito l’avvio della migrazione ma, piuttosto, possono aver determinato solo dei movimenti erratici dovuti alla scarsa disponibilità di cibo. Va sottolineato che le catture hanno rispecchiato quelle che sono state le presenze degli uccelli nell’area: durante tutto il periodo in cui le reti sono rimaste aperte è stata svolta anche una regolare attività di osservazione ed in base all’ascolto dei richiami ed al controllo degli uccelli in volo è stato conteggiato un numero estremamente ridotto di individui. D’altra parte è ben conosciuto in Ornitologia che le condizioni climatiche possono influenzare le migrazioni inducendo la partenza verso i quartieri di riproduzione se favorevoli oppure ritardarla di qualche tempo in caso contrario.
La prima cattura di Tordo bottaccio è avvenuta solo il 30 gennaio mentre nel mese di febbraio è stato registrato un modesto ma costante incremento delle catture, risultato ancora più evidente in marzo; parallelamente è stato anche accertato un aumento dei pesi e quindi dei soggetti con elevati accumuli di grasso sottocutaneo con i valori più alti rilevati nella terza decade di marzo. Considerato che l’attività di cattura si è conclusa il 27 marzo, è possibile ipotizzare che la migrazione di questa specie prosegua anche oltre tale data. Va precisato che anche i dati rilevati dalle due Stazioni di cattura di Lecce e di Latina, che partecipano ad un programma di ricerca che ha le stesse finalità di questo studio, hanno registrato i primi movimenti migratori soltanto a partire dalla seconda decade di febbraio, sia quest’anno che nei due precedenti.